Quindici anni fa, nella Musay Valley, sulla strada per Kabul (Afghanistan) cadeva in un attacco con Ied il tenente Manuel Fiorito (poi promosso capitano), in servizio al 2° Reggimento Alpini di Cuneo. L’ufficiale veronese comandava una pattuglia di due blindati leggeri Puma. Benchè ferito dall’esplosione – che ha causato la morte istantanea del Maresciallo Luca Polsinelli – Fiorito ha continuato a impartire ordini, ad organizzare la difesa della pattuglia e mettere in sicurezza i diversi feriti. Il tenente Fiorito spirò pochi minuti dopo l’arrivo dei soccorsi. Alla sua memoria venne concessa la medaglia d’Argento con questa motivazione: “Giovane ufficiale comandante di pattuglia interveniva sul luogo ove poco prima si era verificato un grave attentato ai danni di un drappello dell’Afghan National Police. Durante l’intervento l’unità veniva a sua volta fatta oggetto di attacco terroristico mediante un ordigno esplosivo comandato a distanza, che procurava il decesso immediato di un militare e il ferimento di altri cinque. L’ufficiale, nonostante le gravissime ferite riportate, spronava i suoi uomini a mantenere la calma, rassicurandoli sul prossimo arrivo dei soccorsi. Notato un componente della pattuglia ferito seriamente al capo, in un atto di estrema generosità, si trascinava verso di lui nel tentativo di portargli soccorso. L’ufficiale spirava poco dopo l’arrivo dei rinforzi. Fulgida figura di comandante che ha saputo infondere, fino all’estremo sacrificio, la forza necessaria per reagire nell’animo dei propri uomini, costituendo ammirevole esempio di coraggio e dedizione ispirato alle migliori tradizioni dell’Esercito e della Patria”. Nel 2016 gli venne intitolato dalla città un giardino a Borgo Milano.
Quindici anni fa il sacrificio in Afghanistan di Manuel Fiorito
