“Non abbiamo la sfera di cristallo, ma i dati ci dicono che siamo ormai nella parte alta della curva” ha dello Zaia commentando i numeri delle ultime 24 ore che depongono per una stabilizzazione del contagio. Ieri i positivi sono stati 3.500 su 48.000 tamponi, 16 le persone ricoverate in ospedale dove i pazienti Covid sono in totale 2920. In terapia intensiva sono passati 7 pazienti e in tutto in quei reparti sono 328. Gli 83 morti di ieri vanno a ad alzare il bilancio totale a 3645.
Il virus c’è, gira, ma gli aumenti sono contenuti quindi, dice Zaia “abbiamo tutti la responsabilità di governare il processo” perché la vittoria sul virus la potremo ottenere solo con la collaborazione di tutti. Non basta infatti che la macchina sanitaria del Veneto funzioni bene, che i ricoverati siano tutto sommato un numero sostenibile, ci vuole l’impegno collettivo. E Zaia individua negli assembramenti uno dei comportamenti più pericolosi che possono mettere a repentaglio i risultati ottenuti finora con i sacrifici di tutti. “Ieri – ammonisce il governatore- abbiamo avuto un brutto segnale con il black friday” quando la gente si è affollata per andare a fare acquisti nei negozi. E così il contagio va avanti. La gente non deve pensare che, tanto, il Veneto rimarrà in zona gialla comunque perché ha un buon sistema sanitario. “Non è così” ha ricordato Zaia, perché fra i 21 parametri che in Comitato Tecnico Scientifico prende in considerazione per assegnare il colore ci sono, oltre al grado di capacità di governo della sanità, l’incidenza di positivi per numero di tamponi, la sintomatologia e l’indice RT. E questi fattori vanno a farsi benedire se tutti non ci comportiamo adeguatamente. E a proposito dei contagi, ha specificato ancora, non è vero che le scuole non c’entrano. Sono 9.000 i positivi fra gli alunni delle scuole inferiori.