Tommaso Ferrari, consigliere comunale di “Traguardi”, lista civica che si colloca all’opposizione nell’area della sinistra, denuncia lo “stallo preoccupante”in cui si trova la questione filovia, che si preferisce tenere “coperta poiché politicamente scomoda”. Secondo Ferrari sarebbe anche interessante sapere quale vuol essere il futuro di AMT: la stazione applatante della filovia o il gestore della sosta? “Si tratta di due scenari completamente differenti che bisogna chiarire.”
Il consigliere d’amministrazione di AMT nominato a maggio in quota all’opposizione Luciano Butti è entrato nello specifico e s’è impegnato a tenere una conferenza stampa a cadenza trimestrale per informare i cittadini sullo stato dell’arte. “Le informazioni che acquisisco nel cda – ha precisato Butti- preferisco comunicarle direttamente ai cittadini piuttosto che passarle al consigliere comunale di minoranza. Questo nell’interesse della città”. Ringraziando l’attuale gestione per la disponibilità, Butti ha ricordato che le passate gestioni “poco attendibili”sono state caratterizzate da inchieste giudiziarie e accertamenti. Ora pare che le cose siano cambiate.
Butti ha scritto una lettera indirizzata al Presidente di AMT e al Sindaco. Si articola su tre punti. Il primo riguarda il rafforzamento della struttura aziendale, la trasparenza, il blocco delle sponsorizzazioni, il conferimento di incarichi professionali solo previo preventivo e l’assunzione di giovani qualificati.
Al secondo punto chiede che venga fatto un pano industriale per i prossimi 3/5 anni, che la bozza venga inviata al Comune per dar vita ad “iniziative coraggiose nell’ambito della mobilità sostenibile che affianchi Verona alle città del Nord Europa.”
Al terzo punto Butti chiede che sulla filovia parta una discussione pubblica. “Città vicine come Brescia, Bologna, Padova o Mestre hanno già uno strumento di mobilità pubblica moderno. Noi abbiamo ancora i vecchi bus”. Ma secondo Butti non basta progettare il filobus. Esso va integrato in una visione complessiva di mobilità sostenibile, con le corsie preferenziali che siano controllate davvero.
E in vista delle elezioni del 2022 chiede anche che ciascun partito si esprima se vuole o no la filovia.