7 anni di reclusione al «pirata della strada» che il 12 maggio 2019 uccise in un incidente un anziano senza fermarsi per soccorrerlo. Angelo Guarnieri, 30enne, imbianchino di Bovolone nega di essersi trovato alla guida del mezzo e la difesa parla di «indagini a senso unico». A deciderlo la pm Silvia Facciotti che aveva chiesto di condannarlo a 10 anni di carcere. L’incidente, avvenuto due anni e mezzo fa all’incrocio fra via Garbo e via Manara, in località Casette di Legnago, aveva visto il conducente fuggire senza prestare soccorso, 18 giorni moriva Armando Ongaro, 87 anni, in auto con la moglie di 82 anni Lia Vedovello, rimasta gravemente ferita. L’imputato, insieme agli avvocati Luppi e Crea, ha sempre negato ogni contestazione argomentando che al momento della carambola mortale, Angelo Guarnieri, si sarebbe trovato a una festa. «In questa indagine – secondo i due difensori – non si sono prese in considerazione ipotesi alternative, a cominciare dalle telecamere». Già quest’estate infatti la difesa aveva depositato alcune foto scattate con l’Iphone dalla compagna di Guarnieri durante la festa a cui la coppia stava partecipando la sera della disgrazia. Nelle immagini l’imputato indossava abiti diversi da quelli descritti dai testimoni dell’incidente, e che avrebbero potuto scagionarlo. Dopo aver affidato la perizia ad un esperto e rinviando così la sentenza, ieri, quest’ultimo ha dichiarato che non è possibile verificare i metadati delle foto scattate, contenti data e luogo. A questo punto i giudici, ritirati in camera di consiglio per due ore, hanno sancito una condanna a 7 anni di carcere per l’imbianchino, che insiste di essere innocente. Ieri, mentre uscivano dal palazzo di giustizia con il loro assistito i legali Fabio Crea ed Emanuele Luppi hanno annunciato «appena i magistrati depositeranno entro 90 giorni le motivazioni, impugneremo la sentenza a Venezia».