Con la scadenza della sospensione degli sfratti, misura resasi necessaria per rispondere all’emergenza Covid, anche a Verona centinaia di famiglie rischiano di trovarsi senza casa. “Se gli sfratti verranno eseguiti molti veronesi che abitano nelle case popolari saranno con le spalle al muro – spiega Michele Croce, leader di Prima Verona e past president di Agsm -. Chiediamo che venga aperto un tavolo istituzionale di confronto per abbassare la pressione sociale e gestire l’emergenza abitativa”.
“Anche la Caritas di Roma si è mossa in questa direzione – spiega l’avv. Croce – coinvolgendo il Comune, la Regione, le Forze di Polizia, le partecipate del territorio e i sindacati che, seppure con responsabilità e ambiti diversi, possono contribuire a risolvere questa delicata situazione concordando apposite misure”.
Croce tiene inoltre a sottolineare che gli interventi andrebbero attuati solo nei confronti delle cosiddette ‘morosità incolpevoli causa pandemia’ e non per i furbetti, “parliamo di donne sole con bambini, famiglie numerose o prive di reddito e di altre con persone gravemente malate o disabili. I fragili devono essere sempre tutelati dalle istituzioni, soprattutto in questi momenti”.
“Per questo – conclude Croce – chiediamo al Comune e ad Agec di affrontare subito questa circostanza prima che la bomba sociale esploda; per questo è necessario velocizzare l’assegnazione delle case popolari pubbliche e la ristrutturazione e il riatto di quelle esistenti, inoltre si deve mettere mano a nuove costruzioni usando i fondi del PNRR”.