Tosi – qui il nostro video – presenta il suo programma sulle aziende controllate e partecipate del comune di Verona e ne approfitta per attaccare l’amministrazione Sboarina a 360 gradi. La prima accusa è per il totale disinteresse dimostrato sull’Aeroporto Catullo «che è in stallo da 5 anni. L’aeroporto di Treviso – dice Tosi- s’è portato a casa più di 50 milioni di finanziamento dello Stato. L’Aeroporto di Verona oggi è inaccettabile: non ci sono voli, non ci sono scali e questo è un danno enorme per l’economia per la logistica, per i cittadini e per il turismo». Critica facile, perché è sotto gli occhi la disastrosa gestione del Catullo da parte della della veneziana Save. Tosi però omette di essere stato proprio lui, quand’era sindaco, ad accettare che il nostro aeroporto venisse consegnato nelle mani della concorrenza.
Passa poi alla Fiera. «E’ necessario fare alleanze- dice Tosi – altrimenti si fa la fine di Cattolica, del Banco Popolare e della Cassa di Risparmio.» Ormai con Parma non si può più, osserva, perché si è alleata con Milano. Ma c’è pur sempre la possibilità di collegarsi con Vicenza e l’Emilia Romagna, «ma star fermi non si può» afferma l’ex sindaco.
E passa poi alle grandi multiutility ( Agsm, Amia, Agec, Amt ) «dove anche qui s’è fatto poco o nulla, investimenti quasi nessuno e ricorso ai fondi del Pnrr scarsissimo. Utilizzo dei superbonus edilizi come tante multiutility hanno fatto, noi niente».
«La galassia Agsm – continua Tosi- si è distinta per licenziare dirigenti, direttori generali e presidenti, mandando via anche persone capaci, perdendo spesso le cause che sono costate centinaia di migliaia di euro alla comunità che poi paghiamo nelle bollette» e poi prendendo persone ”con un criterio non clientelare, ma inaccettabile».