(di Alessandra Piubello) Brunello di Montalcino: molte le aspettative sulla 2019, dopo due annate (2017 e 2018) non semplici per ragioni diverse. Il carattere del millesimo è sostanzialmente positivo, l’annata è importante con un alto profilo, seppur, al momento, ci sembri inferiore ai livelli della 2016. Questa è la constatazione generale, che deriva dagli assaggi di 170 Brunello 2019, dei quali poco meno della metà erano fra buoni e ottimi.
Entrando più nel dettaglio, la 2019 è un’annata ricca di materia, anche tannica, e figlia dell’andamento climatico che stiamo vivendo. Un dato: la gradazione alcolica media dei vini assaggiati è risultata appena superiore a 14,5. Ecco che la carica alcolica e un certo calore, accanto ad interpretazioni tendenti a una sorta di ‘stile evolutivo’ nei calici ci hanno dato la sensazione di trame più mature e accomodanti di quanto ci si aspetterebbe. Non tutti hanno saputo gestire bene il legno, a causa proprio dell’alcolicità, non così frequente in questi areali.
Ecco perché le zone del quadrante ilcinese più a nord e gli areali in altura hanno saputo tenere più sotto controllo questo calore, dimostrando energia, freschezza e una trama tannica equilibrata, oltre all’espressività del frutto, ben centrato e fine. Chiaramente ci sono punte di eccellenza laddove la vigna, la gestione agronomica e l’abilità del vignaiolo fanno la differenza, dando vita a vini che anno dopo anno non tradiscono mai. Le riuscite migliori si esprimono quindi nel segno dell’equilibrio, nel bilanciamento tra alcolicità, tannini e acidità, mostrando precisione ed espressività da manuale, foriere di un buon potenziale evolutivo.
Brunello annata 2019: il clima
Dal punto di vista climatico l’annata non ha subito fenomeni burrascosi (grandine, gelate, siccità, eccesso di pioggia) a cui purtroppo negli ultimi anni siamo sempre più abituati. Secondo il report del consorzio, nei mesi di giugno e luglio le temperature viaggiavano intorno ai 25 gradi con qualche picco di 35, con un paio di giorni di pioggia mentre agosto è stato più caldo e senza precipitazioni. La prima settimana di settembre ha portato la pioggia, e in generale lo stato fitosanitario delle uve era ottimo.
Brunello annata 2019: le aziende partecipanti
Erano 119 su un totale di 203 imbottigliatori. Di anno in anno (da quando l’anteprima è stata spostata da febbraio a novembre, anticipando i tempi) mancano sempre più nomi di spicco e anche di piccoli vignaioli. Ai produttori ai quali abbiamo chiesto i motivi dell’assenza, alcuni ci hanno spiegato che presentare i loro vini a novembre è troppo presto, altri non partecipano in quanto non essendoci più la formula con i banchi e in presenza, viene a mancare il contatto e il confronto con i giornalisti. Il Consorzio del Brunello, sempre attento alle esigenze dei propri associati, probabilmente nel caso della partecipazione dei produttori interverrà, modificando il format attuale. Vedremo l’anno prossimo.
Brunello annata 2019: lo stato di salute della Denominazione
«L’ultima annata in commercio, la 2018 – commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci (nella foto) – ha già collocato sul mercato l’85% del proprio potenziale e il rimanente sarà evaso nei prossimi mesi. La denominazione, con un vigneto bio per oltre 50% della superficie, è in buon equilibrio, con poche giacenze in cantina e un mercato che gira».
Il livello di giacenze del Brunello, secondo Valoritalia, è sotto controllo con un tendenziale a +3% a fine luglio (fine campagna vendemmiale), tre volte meno della media italiana relativa agli stock di vini Dop.