L‘insufficienza renale acuta è una delle complicanze più gravi in pazienti con cirrosi epatica.
Lo studio in materia, coordinato dal prof. Salvatore Silvio Piano, del Dipartimento di Medicina Università di Padova è stato pubblicato su ‘The Lancet Gastroenterology & Hepatology’. La ricerca è stata condotta su oltre 3.800 pazienti ricoverati per cirrosi scompensata in 65 ospedali di 27 paesi.
Questi pazienti sono particolarmente vulnerabili all’insufficienza renale acuta. “Il flusso sanguigno verso i reni – spiega il docente- si riduce e il corpo attiva meccanismi di compensazione che possono peggiorare ulteriormente la funzione renale. Infezioni, sanguinamenti o un uso eccessivo di diuretici possono rapidamente scatenarla con un impatto drammatico sulla prognosi”.
L’insufficienza renale acuta è molto comune e colpisce il 38% dei pazienti ricoverati per complicanze della cirrosi ed ha una mortalità molto alta: il 22,9% a distanza di 28 giorni. La forma più comune è quella secondaria ad ipovolemia, ovvero alla diminuzione del sangue che circola nell’organismo (59%), mentre la sindrome epato-renale, spesso considerata la principale causa, rappresenta solo il 17% dei casi.
Il che significa che è sufficiente rimuovere i fattori scatenanti e ripristinare il volume plasmatico con la somministrazione di fluidi, prima di ricorrere a terapie più aggressive.