Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giorgio Gabanizza, storico e autorevole esponente della sinistra veronese apprezzato anche dagli avversari politici, sulla drammatica situazione di Gaza. In un Medio Oriente così tormentato, comunque ci si ponga di fronte a torti e ragioni da quasi un secolo strettamente interconnessi, non vi è dubbio che oggi le principali preoccupazioni debbano essere la salvaguardia dei civili coinvolti e le azioni internazionali volte a creare le condizioni per un dialogo che porti a una condizione di progressiva pacificazione. Va detto con trasparenza che la passione politica e la visione sociale di Gabanizza lo portano a volte a esprimersi con durezza e a sostenere tesi e numeri che non tutti potranno condividere. Ma L’Adige di Verona, come mezzo di informazione, ritiene proprio compito rendere disponibili a tutti il suo pensiero e le sue opinioni. Una tribuna per chi si espone apertamente al dialogo, offrendo così ai lettori uno spazio di confronto oggi quando mai indispensabile. (s.t)
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(testo di Giorgio Gabanizza) La strage dei palestinesi perpetrata dall’esercito israeliano a Gaza (senza dimenticare le vittime palestinesi prodotte da molti anni dalle azioni delittuose dei coloni israeliani spalleggiati dal loro esercito per sottrarre case e terreni palestinesi in Cisgiordania) ha costretto la Corte Penale Internazionale dell’Aja, lo scorso anno, a spiccare mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Netanyahu e del suo ex ministro della difesa, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Contemporaneamente ha spiccato mandato di arresto al comandante militare di Hamas M. Doif per la strage dell’8 settembre 2023, comunque morto nel luglio dello scorso anno.
La Corte Penale Internazionale ora sta indagando per spiccare eventuali altri mandati di cattura nei confronti di Netanyahu e di suoi ministri per i crimini di genocidio. Malgrado l’esercito israeliano abbia ucciso oltre 230 giornalisti in questi 2 anni circa di feroce invasione della striscia di Gaza, notizie, testimonianze, filmati sono arrivati all’opinione pubblica internazionale e sono ben evidenti le intenzioni e le azioni criminali di chi governa Israele. I fatti parlano chiaro!
Le ultime stime dell’Onu sono che le vittime di armi da fuoco siano oltre 60.000 (senza contare le migliaia che sono ancora sotto le innumerevoli macerie) mentre le vittime per fame, sete, malattie infettive ed altro siano oltre 300.000. Cosa significa bombardare gli ospedali e distruggerli tutti (35 circa) con dentro medici, infermieri, paramedici, ammalati e feriti? Che cosa significa bombardare e demolire tutte le università e le scuole? Che cosa vuol dire distruggere acquedotti, reti elettriche ed altri servizi? Che cosa vuol dire bloccare per giorni e giorni gli aiuti umanitari (cibo, acqua, medicinali, ecc…) per la popolazione civile che nel frattempo non ha più casa, pressoché tutte distrutte?
Gaza. La strage di civili e della popolazione inerme
Netanyahu ha chiarito alla televisione che la guerra la vincono lo stesso anche se, per assecondare i consigli venuti da alleati, che comunque garantiscono la fornitura d’armi, intende far passare il minimo indispensabile per la sopravvivenza della popolazione palestinese! Quel minimo indispensabile fatto passare è appena sufficiente soltanto per una parte degli assetati, malnutriti, ammalati, palestinesi. La maggioranza delle vittime dell’aggressione armata contro la popolazione inerme è formata da bambini, donne ed anziani, sono inevitabili danni collaterali o sono colpiti intenzionalmente?
Se fossero vittime di errori quanti mesi servono per cambiare la tattica bellica e colpire solo i nemici di Hamas? Israele ha sistemi d’armamento molto precisi, efficaci, efficienti, se la volontà fosse quella di sterminare soltanto il braccio armato di Hamas a quest’ora le vittime civili sarebbero in numero limitatissimo. Se noi leggiamo questi dati assieme a quanto da tempo dichiara e scrive Netanyahu capiremmo che la volontà assomiglia più al genocidio che ai crimini di guerra.
Nel 1996 Netanyahu scrive con Washington un documento dal titolo “Clean Break”, reperibile online, con il quale afferma che va affossata la linea che vuole due popoli e due stati e che deve esserci in quel territorio un solo stato, quello israeliano, in più afferma che debbono essere combattuti e annientati tutti coloro che si oppongono a questo progetto e che l’ intera area mediorientale deve essere controllata politicamente e militarmente da Israele e dagli Usa. Palestinesi non previsti in Palestina! Né a Gaza, né in Cisgiordania!
Le azioni, i fatti, le stragi, la volontà e gli obiettivi sono chiari, quello che stupisce è che ci sia qualche buontempone che vuole disquisire sui vocaboli,” non è proprio un genocidio, forse è più catalogabile come crimine di guerra peraltro giustificato dalla strage dell’8 ottobre 2023 da parte di Hamas!” eccetera.
D’altra parte c’è chi, allora come ora, nega l’olocausto e parla di campi di prigionia ove si poteva morire di morte naturale o per malattia. Però l’infamia di questo disegno e di questo genocidio in atto (dichiarato da tempo, l’obiettivo strategico di un solo popolo ed un solo stato, israeliano, sta scritto nello statuto del Likud, partito di governo di Netanyahu) coinvolge l’ intero Occidente, che ha consentito tutto ciò pur essendone consapevole. L’ha persino aiutato e continua a farlo anche militarmente, le forniture di armi con le quali producono le inermi vittime civili, in grande numero bambini, sono per il 69% dagli Usa, per il 30% dalla Germania e per lo 0,9% dall’ Italia, fonte SIPRI (almeno fino al 7 ottobre 2023, ma non sembrano cambiati i valori).
E’ vergognoso che il governo italiano non abbia voluto riconoscere lo Stato della Palestina, che intenda rinnovare accordi di collaborazione anche militare con Israele! Come a tutti è noto il governo israeliano, nel corso degli anni, non ha mai applicato gli accordi di pace, se ne è infischiato del diritto internazionale, ha trasgredito ogni soluzione Onu, colpisce militarmente ora un popolo, ora un altro, il Libano con stragi, lo Yemen, la Siria , la Persia, ecc….protetto sempre e comunque dagli Usa. Il suo comportamento, più volte condannato dalle Nazioni Unite, da nessuno mai, in Occidente, è stato sanzionato per impedirgli altri crimini o di continuare la stage dei palestinesi! Il governo italiano, l’Europa, possono cercare di convincerlo di stare nel consorzio umano, accettare le sue regole di convivenza senza continuare a fare danni e stragi?
Perché le sanzioni alla Russia si e allo Stato di Israele no? Attenzione, augurandoci che la giustizia internazionale proceda nel suo corso, se i delitti di guerra, contro i diritti umani e, come pare, contro il genocidio in atto nella zona di Gaza venissero accertati dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia la condanna sarebbe comminabile non solo al primo responsabile: Netanyahu ed il suo governo, ma anche a chi ha concorso nell’efferato disegno fornendo armi, ne è stato complice con collaborazioni militari (come quelli in atto con l’Italia) o che semplicemente ha lasciato fare. Se la logica del più forte dovesse rendere inutile e impossibile lo svolgimento del processo giudiziario internazionale, resta indelebile la condanna morale nei confronti dei criminali prepotenti e dei loro complici.
La sciagurata politica del governo israeliano non solo determina disumani danni al popolo palestinese, ma alimenta, fomenta, un’enorme ondata antisemita nel mondo. E’ quindi pericolosissimo anche per gli israeliani e per le persone di fede ebrea nel mondo! Si apprende anche che il governo di Netanyahu ha approvato 22 nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania, la più massiccia invasione e sottrazione di territorio palestinese dal 1967 (anno in cui sono iniziate le sottrazioni di case e di territorio cisgiordano, malgrado gli accordi internazionali, e non senza provocare vittime civili), che si aggiunge ad una rete insediativa esistente composta da circa 150 insediamenti.
Secondo il ministro della difesa israeliano, che ha dato la notizia, ciò si è reso necessario per impedire la formazione dello Stato Palestinese. Cosa debbono fare e dire ancora affinché il mondo occidentale che dichiara essere ispirato dai valori dei diritti umani e della giustizia internazionale si svegli e assuma tutte le iniziative concrete per fermare il genocidio dei palestinesi?