( g.d.) Questa mattina nella sala della Loggia di ‘Fra Giocondo’ in piazza dei Signori, è stata commemorata la figura di Angelo Tomelleri, primo presidente della Regione del Veneto. Venne eletto alla presidenza regionale nel 1970, appena vennero istituite le Regioni, nelle prime due legislature, dimostrando visione politica, spirito imprenditoriale e capacità programmatoria moderni che, a distanza di 50 anni, risultano ancora attuali.

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Tomelleri, è stato anche segretario della Dc, guidando il processo di trasformazione che portò il Veneto, da regione povera e caratterizzata da un’economia prettamente rurale, a regione industriale e ricca. Una persona proba e capace che ha esercitato la sua funzione in modo pragmatico, caratteristico dei democristiani dell’epoca, autori di grandi riforme, che si impegnarono per la nascita delle regioni, dando attuazione ai dettami dell’articolo 5 della Costituzione, che riconosce e promuove le autonomie locali.

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Tomelleri politico di rango della 1ª Repubblica

Al convegno, cui hanno partecipato molti che furono esponenti della Democrazia Cristiana, è intervenuto Roberto Valente, Segretario generale del Consiglio regionale del Veneto; Flavio Massimo Pasini, Presidente della Provincia di Verona; Alberto Bozza, consigliere regionale del Veneto; Luciano Righi, rappresentante associazione consiglieri regionali del Veneto, già assessore Giunta Tomelleri; Silvano Zavetti, Presidente dei Consiglieri comunali emeriti di Verona; Maurizio Pulica, già Segretario provinciale DC e assessore comunale di Verona alla Cultura; Mario Serafin, che ha collaborato alla stesura del libro che ricorda la figura dell’illustre concittadino e Carlo Tomelleri, figlio di Angelo.

Alberto Bozza, consigliere regionale veronese di FI e promotore del convegno ha ricordato la figura dell’importante politico veneto, sottolineando che, nel corso dei 50 anni di esistenza della Regione Veneto come istituzione, Tomelleri è stato l’unico veronese ad essere stato eletto, come si dice adesso, ‘governatore’. Ed ha espresso l’auspicio che dopo tanti anni possa essere ancora un veronese a ricoprire quella carica.