(di Paolo Danieli) Referendum. Una storia iniziata male e finita peggio. Perché spendere 400 milioni per fare una consultazione che a conti fatti ha interessato una minima parte degli italiani è come buttare i soldi nel cesso.

Non bisogna dimenticare che i 5 referendum promossi dalla sinistra e disertati dagli elettori avrebbero dovuto essere 6. Manca quello contro l’Autonomia differenziata, cassato dalla Corte Costituzionale.

Ma in origine era quello il quesito che avrebbe ‘garantito’ gli altri 5.

Eh sì, perché i promotori contavano sul fatto che molti elettori del centrodestra, formalmente favorevole all’Autonomia per equilibri di maggioranza nel governo Meloni, in cuor loro sono contrari. In particolare fra i Fratelli e gli Azzurri. 

Il referendum sull’Autonomia doveva ‘tirare’ gli altri 5

Se il referendum contro l’Autonomia fosse stato autorizzato dalla Consulta avrebbe ‘tirato’ gli altri 5, perché gli elettori, andando a votare per l’abrogazione della legge Calderoli, avrebbero alzato il quorum anche per gli altri quesiti.

Invece gli è andata male. Venuto meno quello sull’Autonomia, dei 5 rimasti quello di maggior impatto era il referendum per ridurre da 10 a 5 gli anni per ottenere la cittadinanza italiana. Istanza tipicamente di sinistra. Esattamente come gli altri 4, di materia sindacale. Quindi nessun tiraggio per gli altri elettori.

Ecco quindi che vera già scritta l’impossibilità di ottenere il quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto. 

REFERENDUM

Il risultato di oggi era ampiamente prevedibile e previsto, anche se non nelle proporzioni fallimentari che ha registrato l’afflusso alle urne. I promotori del referendum lo sapevano fin dall’inizio. Un po’ come quelli che intentano una causa ‘temeraria’, sapendo bene che la perderanno. 

Ecco, pretendere di fare un referendum sapendo già in partenza che il quorum non sarà raggiunto, è un’azione temeraria. Legale, giuridicamente ineccepibile, ma temeraria. In sostanza inutile. Ma siccome costa 400 milioni a tutti noi, oltre che inutile è anche dannosa. 

Certo che ai promotori non gli può essere presentato il conto. Ma almeno che gli italiani si ricordino chi è stato a  far sperperare questi soldi che avrebbero potuto essere destinati a qualcosa di più utile.