( g.d.) Sinistra Italiana denuncia il riarmo dell’Europa. “L’Unione Europea invece che investire in welfare, cultura, cooperazione e disarmo ci sta facendo entrare vertiginosamente in una economia di guerra”.
Il segretario provinciale Luca Perini comunica che «già 100 mozioni di Alleanza Verdi Sinistra sono state depositate in diversi Comuni d’Italia per chiedere al Governo di interrompere il sostegno al piano di riarmo europeo ‘ReArm Europe’. Il Comune di Verona si renda capofila di una mobilitazione per una pace disarmata, in nome dell’ultima Arena di Pace tenutasi alla presenza di papa Francesco, le cui ultime parole sono state: «Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo».

Che aggiunge: «piuttosto che spendere soldi in armamenti vogliamo che l’Italia lavori in sede europea per promuovere il rilancio della multilateralità e la collaborazione globale per un futuro comune e di pace. Servono urgenti iniziative diplomatiche con il coinvolgimento dell’ONU per una tregua nel conflitto russo-ucraino, finalizzata al raggiungimento di una pace stabile e duratura».
Sinistra Italiana Veronaè convinta che gli enti locali debbano ritornare protagonisti anche nelle questioni internazionali, come è stato nel richiedere giustizia per la Palestina e il popolo palestinese, ma anche per la pace, contro guerra e armamenti.
Nella provincia veronese la mozione è già stata depositata presso il Comune di Nogara, Zevio e San Zeno di Montagna. Presso il Comune di Nogara e Zevio ne è scaturita una discussione pubblica all’interno dei rispettivi consigli comunali. A Verona la mozione depositata è stata riscritta e ora attende.

Jessica Cugini, Consigliera comunale di Verona di Sinistra Italiana, afferma: «Nel marzo del 2024, la Giunta comunale, con deliberazione n. 262 del 15 marzo 2024, ha dichiarato il Comune di Verona “Città per la Pace e i diritti umani” e ha aderito al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani che dal 1986 promuove e coordina le attività di centinaia di comuni, province e regioni per la pace e i diritti umani, condividendone i principi fondamentali».
«Fermare le armi – ricorda Jessica Cugini- è stato l’ultimo monito del più grande oppositore delle armi, l’ex vescovo di Roma, papa Francesco. Crediamo dunque che questa mozione, che da quell’appello prende il titolo, sia la doverosa continuità, in un tempo in cui si chiede la fine del genocidio a Gaza, ma si continua ad armare Israele. Lo standard è solo uno: la pace disarmata e la fine delle fabbriche di morte, fabbriche che devono essere riconvertite”.