L’apertura straordinaria della Zona a Traffico Limitato fino al 10 giugno in occasione del referendum dell’8 e 9 giugno accende il dibattito politico in città. A sollevare critiche è il consigliere comunale Nicolò Zavarise, capogruppo della Lega a Palazzo Barbieri, che accusa l’Amministrazione di utilizzare criteri discrezionali nella gestione della ZTL, a seconda della convenienza politica.
«Per mesi – dichiara Zavarise – abbiamo chiesto un allentamento, anche solo temporaneo, delle restrizioni per venire incontro alle difficoltà di cittadini, lavoratori e commercianti penalizzati dai numerosi cantieri in centro. La risposta è sempre stata negativa. Ora, però, con il referendum alle porte, la ZTL viene aperta h24: improvvisamente, ciò che era impossibile diventa realtà. Non per i veronesi, ma perché torna utile alla sinistra».
Il consigliere leghista contesta la coerenza dell’azione amministrativa, puntando il dito contro quella che definisce «un’ideologia a intermittenza». «Le motivazioni legate alla sicurezza e alla sostenibilità urbana – afferma – sembrano avere valore solo quando si tratta di limitare le attività quotidiane di chi vive e lavora in centro. Quando, invece, si tratta di incentivare la partecipazione a un referendum che interessa alla sinistra, tutto viene messo da parte».
Zavarise conclude con un riferimento alle difficoltà burocratiche che affrontano i cittadini in situazioni di necessità: «Se devi assistere un genitore anziano o malato in ZTL, devi superare mille ostacoli. Nessuna deroga, nessuna elasticità. Ma per aprire la ZTL in occasione di un appuntamento politico, è sufficiente un clic. Questo dimostra che la flessibilità esiste, ma viene concessa solo quando fa comodo».
L’apertura della ZTL per il referendum è stata annunciata dall’Amministrazione come misura a supporto della partecipazione democratica, ma l’opposizione, almeno in questo caso, non sembra disposta a considerarla una scelta neutrale.