Dopo mesi di precarietà vissuti in condizioni difficili all’interno dell’ex edificio Ghibellin Fuggiasco, una ventina di persone ha finalmente trovato una sistemazione dignitosa grazie ai cinque appartamenti messi a disposizione dalla cooperativa La Casa per gli Immigrati, assegnati da Agec e completamente ristrutturati.
Questa prima risposta, pur parziale rispetto all’ampiezza del fenomeno, è frutto della collaborazione avviata negli ultimi diciotto mesi tra l’Amministrazione comunale, Agec e le realtà del Terzo Settore. La creazione dell’Agenzia Sociale per l’Abitare rappresenta ora il passo successivo, con l’obiettivo di affrontare in maniera sistematica e coordinata le problematiche abitative non solo delle fasce marginali, ma anche di famiglie, giovani, lavoratori e anziani colpiti da difficoltà crescenti.
«L’attività di Agec con il Terzo Settore per il recupero degli immobili sfitti è preziosa, ma da sola non è sufficiente a rispondere all’enorme domanda abitativa che emerge, ad esempio, dalle lunghe liste d’attesa per l’edilizia residenziale pubblica», ha dichiarato l’assessora comunale alle Politiche Abitative Luisa Ceni. «Per questo motivo abbiamo destinato risorse all’attivazione dell’Agenzia Sociale per l’Abitare: una vera cabina di regia, con personale specializzato e fondi dedicati, che opererà in sinergia con i nuovi Ambiti Territoriali Sociali, per garantire risposte tempestive e adeguate all’emergenza».

Il progetto potrà contare su un contributo regionale di 158 mila euro, integrato da ulteriori 20 mila euro messi a disposizione dal Comune per l’avvio delle attività e l’attuazione dei primi interventi, attualmente in fase di definizione. L’Agenzia vedrà coinvolti vari soggetti: enti gestori come Agec e Ater, il Terzo Settore, i sindacati di categoria, le associazioni dei proprietari e il Comitato dei Sindaci.
Nel frattempo, la cooperativa La Casa per gli Immigrati ha concluso gli interventi di ristrutturazione sui cinque alloggi ricevuti a dicembre 2024. Il presidente Renzo Fior, affiancato dal vicepresidente Giovanni Barin e dal consigliere Bruno Fini, ha illustrato il lavoro svolto: un investimento complessivo di oltre 120 mila euro, di cui circa 19 mila destinati agli arredi. Agli interventi previsti dal progetto iniziale, curato da Agec, la cooperativa ha aggiunto ulteriori lavori: rifacimento completo dei servizi igienici e degli impianti, sostituzione delle caldaie, ripristino di serramenti e opere di tinteggiatura. In alcuni casi, come nell’alloggio di via Fedeli, si è reso necessario il completo rinnovo dei serramenti esterni, ormai inservibili o mancanti.
«Il risultato è stato possibile grazie alla sinergia tra pubblico e privato, alla disponibilità di Agec, al contributo economico del finanziatore e alla sensibilità dimostrata dalle imprese coinvolte. Ora il nostro compito prosegue con l’accompagnamento sociale degli ospiti per favorire un inserimento armonioso nel nuovo contesto abitativo», ha precisato Fior.
L’operazione è stata resa possibile grazie anche alla modifica del regolamento comunale sugli alloggi a canone convenzionato, approvata dal CdA di Agec nel giugno 2024 e già operativa dal dicembre successivo. Come ha ricordato la presidente di Agec, Anita Viviani, «si tratta di una svolta attesa da tempo: l’apertura dell’ente alle collaborazioni con il volontariato e il Terzo Settore consente il recupero di immobili sfitti che, per mancanza di risorse, non rientrano nei piani annuali di Agec».
Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere del CdA Agec, Gianfranco Falduto: «In pochi mesi, grazie a questa collaborazione, cinque appartamenti prima inutilizzati offrono oggi una casa dignitosa a venti persone che vivevano in condizioni di forte precarietà. Questo modello dimostra che, quando il pubblico valorizza le competenze e la vicinanza ai bisogni delle realtà sociali, i risultati arrivano rapidamente e con costi contenuti. Ogni alloggio vuoto è un’opportunità che non possiamo sprecare. Vogliamo fare di questa buona pratica un modello stabile per il futuro della nostra città».