L’assegnazione di cinque alloggi di edilizia popolare Agec a una ventina di migranti attraverso il coinvolgimento della cooperativa La Casa per gli Immigrati accende il dibattito politico cittadino, con una pioggia di critiche indirizzate all’amministrazione comunale da parte del centrodestra.

A sollevare dubbi e accuse sono, da un lato, il movimento civico Verona Domani, attraverso le voci del presidente Matteo Gasparato e del consigliere comunale Paolo Rossi, e dall’altro l’europarlamentare di Forza Italia Flavio Tosi, che parla apertamente di “regole aggirate” e “ingiustizia verso le persone oneste in graduatoria”.

Gasparato e Rossi denunciano quella che definiscono “l’ennesima attenzione unilaterale” da parte della giunta Tommasi verso i cittadini stranieri, mentre – a loro dire – resterebbero inascoltate le richieste di tante famiglie veronesi in difficoltà. «Quando si tratta di aiutare i veronesi – affermano – si invocano sempre la mancanza di fondi o di strumenti. Eppure per i 20 stranieri ex ospiti del Ghibellin Fuggiasco si sono trovati in tempi rapidi alloggi e risorse, annunciando pubblicamente la nascita della Casa degli Immigrati e di un’Agenzia Sociale per l’Abitare».

Il timore espresso dai due esponenti del movimento è che l’intervento si riveli squilibrato, escludendo di fatto altri soggetti bisognosi: padri separati, famiglie sotto la soglia di povertà, cittadini italiani e stranieri regolari che attendono da anni un alloggio popolare. «Dopo la Casa degli Immigrati – concludono – auspichiamo anche la nascita della Casa dei Veronesi».

Più netto è l’attacco di Flavio Tosi, che accusa apertamente l’amministrazione comunale di aver “concesso alloggi pubblici ad abusivi”, aggirando il regolamento Agec e penalizzando chi è in regolare graduatoria. «I venti migranti – afferma Tosi – sono quelli che occupavano abusivamente il Ghibellin Fuggiasco, un immobile privato. Proprio per questa condizione non avrebbero diritto nemmeno a entrare in graduatoria. Invece, tramite una cooperativa, è stata loro concessa addirittura una priorità».

Secondo l’ex sindaco, l’operazione rappresenterebbe «uno schiaffo in faccia alle persone oneste – veronesi, italiani e stranieri regolari – che da tempo attendono un alloggio». Tosi denuncia anche quella che definisce «una deriva ideologica» da parte della sinistra cittadina: «Questa è la sinistra dei privilegi, elitaria, che difende chi viola le regole a danno di chi le rispetta».

In attesa di eventuali repliche da parte dell’amministrazione Tommasi, la questione si candida a diventare uno dei temi caldi del confronto politico in città, riaccendendo il dibattito sulle politiche abitative e sull’equità nell’accesso alle risorse pubbliche.