La Polizia Locale di Verona ha scoperto, uno dei primi casi in Italia, un laboratorio abusivo artigianale che costruiva taser elettrici e tirapugni, in fibra di carbonio, prodotti con stampante 3D, immettendoli poi in un mercato illegale fatto di giovani e giovanissimi.

Tutto è partito dall’identificazione di 2 minorenni trovati in possesso oltre che di un tirapugni, di un taser elettrico modello “warning arc”, anche con funzione di intimidazione senza sparo, che mostra un arco elettrico visibile e udibile per far desistere l’aggressore.
Tirapugni e taser in carbonio non rilevabili dai detector
Queste armi improprie erano state costruite con una stampante 3D in fibra di carbonio. Da una successiva perquisizione a casa di un altro minorenne venivano individuati, altri taser e tirapugni appena stampati e pronti per essere immessi in questo nuovo mercato, sequestrando altri 3 taser e 4 tirapugni. Quest’ultimo giovane è stato denunciato per detenzione abusiva di armi mentre i due minori sono stati segnalati alla Procura per i Minorenni di Venezia perché senza motivo portavano armi o oggetti che, per le loro caratteristiche, potevano essere usati per offendere, anche se non sono armi proprie.

L’assessore alla Sicurezza Stefania Zivelonghi: « La presenza anche nella nostra città di un mercato di armi improprie prodotte e acquistate da minorenni ci interroga tutti, in primis come genitori, riguardo la vigilanza e la vicinanza ai nostri figli. Cosa veramente sappiamo di loro? Quanto sappiamo cogliere dai segnali che ci lanciano? Quanto i nostri giovani sono consapevoli delle conseguenze delle loro azioni? Fare squadra tra istituzioni e società civile, scuola, realtà sportive ed educative in genere, è quanto mai necessario e urgente”.
