(di Giorgio Massignan) Giorni fa si è riunita l’assemblea cittadina del Pd per decidere se approvare il nuovo P.A.T. (Piano di Assetto del Territorio), il nuovo Piano Regolatore che guiderà la gestione del territorio veronese per almeno i prossimi dieci anni. Si tratta dell’atto più importante di un’amministrazione, perché dovrebbe definire lo sviluppo e la vocazione della città. Un atto che avrebbe dovuto essere realizzato con la partecipazione attiva dei rappresentanti delle associazioni e dei gruppi portatori d’interessi, ma che così non è stato e la partecipazione si è limitata all’ascolto e solo da parte di coloro che erano ritenuti graditi al “potere”.  

Damiano Tommasi in consiglio comunale 1

Ovviamente, Verona Polis e l’Associazione Giuseppe Barbieri sono state escluse.

Si sperava ci fosse un chiaro e oggettivo dibattito almeno all’interno delle forze di maggioranza. Invece neppure quello. Le decisioni della vicesindaca Barbara Bissoli non possono essere messe in discussione, altrimenti il sindaco Tommasi potrebbe dimettersi; e addio a poltrone e poltroncine. Del doman non c’è certezza.

Così, una mozione presentata da 2 consiglieri comunali del Pd, in cui si criticavano le scelte relative alla grande viabilità (Traforo delle Torricelle, prolungamento della Transpolesana in città e la Medianina che passa a ridosso dell’Adige), non è stata votata, perché i vertici del partito hanno preteso di votare se votare la mozione; proprio così, si è votato se votare. Su 26 votanti, 16 hanno preferito non votare e la mozione è stata cestinata senza pietà.

Urbanistica tutt’altro che condivisa

In totale dispregio a quanto espresso in campagna elettorale, i documenti più importanti sono decisi in modo criptato, non permettendo alcuna critica o modifica a quanto deciso dalla vicesindaca Bissoli, protetta dal sindaco Tommasi. Il sostegno acritico a questa Giunta da parte di molti elettori di centrosinistra, nonostante molti atti non siano stati graditi, si tenta di giustificarlo dal timore che possa tornare il centrodestra.

Ma le scelte e i metodi di pianificare della vicesindaca Bissoli non sono molto diversi e lo dimostra il voto favorevole dell’intero Consiglio comunale, tranne uno contrario, alla controversa delibera sulla edificazione della Marangona.
Mi auguro che per l’eventuale esito negativo delle prossime elezioni, non siano incolpate le doverose critiche espresse dai pochi che hanno giudicato i contenuti e non il colore delle maglie.