Ieri, domenica, una signora che percorreva Ponte Catena è inciampata sulle pietre del marciapiede sconnesse ed è caduta facendosi male. La scena s’è svolta davanti agli occhi de alla signora Roberta Benedetti che ci ha prontamente riferito l’accaduto.
«Questa mattina alle 11:30 – racconta la nostra concittadina indignata- ho visto sul Ponte Catena, davanti a me, cadere una signora e sbattere la faccia rovinosamente a terra. Ho visto chiaramente che è inciampata sulla pavimentazione sconnessa del ponte. La signora, poverina, dovrà essere operata perché si è rotta l’omero oltre che il naso e la bocca».
«Ora – continua la testimone dell’accaduto- mi chiedo: ma invece di mettere quattro maledettissimi fiori del cavolo, io amministrazione non è meglio se sistemo la pavimentazione del ponte e quella di tutta Verona!!???»

«Io amministrazione comunale- si chiede mettendosi nei passi del sindaco e della sua squadra- perché non faccio l’interesse dei miei cittadini? Come vorrei che quella signora fosse stata la mamma di qualche amministratore. Non è cattiveria ma non è possibile andare avanti così, noi cittadini allo sbando totale, all’incuria e all’insicurezza».
« E’ una vergogna!» esclama infuriata. Come non capirla. D’altra parte, con lo stato in cui versano le strade della città, prima o poi doveva succedere. E, purtroppo la sfortunata signora caduta su Ponte Catena al cospetto dei vasi di fiori bianchi e rossi, non sarà neanche l’ultima vittima dell’incuria del Comune per le nostre strade. Una lastra sconnessa può capitare. Ma le buche, i cubetti di porfido sconnessi e lo stato generale del manto stradale ormai a Verona sono la regola. E questo non può essere.

