Il dottor Franco Berrino, ospite della trasmissione Rai Uno Mattina Estate, epidemiologo che spesso parla di come mangiar bene e sano, nella trasmissione del 28 agosto scorso ha inopinatamente portato un attacco a freddo a tutto il comparto vitivinicolo del Veneto. In particolare alle 2 colture simbolo: quella del Valpolicella e del Prosecco, 2 vini simbolo e per di più tra i più noti al mondo.
Rispondendo ad una domanda dell’intervistatrice bere Berrino ha detto che non fa male bere un bicchiere di vino, ma di quello coltivato senza pesticidi e specificando che in Veneto dove vengono coltivate le vigne da cui risi trae il Valpolicella e il Prosecco le viti sarebbero piene di veleni.
L’affermazione ha suscitato una levata di scudi in tutta la regione ed in particolare a Verona, anche perché la diffusione della trasmissione potrebbe generare un danno economico ad un settore già penalizzato dai dazi Usa e dalla contrazione del mercato del vino.

La reazione del Consorzio Valpolicella
Primo fra tutti il presidente del Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella Christian Marchesini che annuncia il ricorso alle vie legali per tutelare un marchio, come quello del Valpolicella che è in predicato per essere riconosciuto come patrimonio universale Unesco per la tecnica dell’appassimento delle uve.. Sono 2400 le aziende vitivinicole che aderiscono al Consorzio Valpolicella.
“A forza di attaccare le nostre produzioni agricole, come il Prosecco e la Valpolicella, finiamo col promuovere l’importazione di prodotti da Paesi dove si usano pesticidi vietati da anni in Europa. È un paradosso che mette davvero a rischio la salute dei cittadini”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi, in risposta alle affermazioni di Berrino.

“Difendo l’agricoltura italiana, – puntualizza Valdegamberi – tra le più controllate e sostenibili al mondo, e denuncio l’incoerenza delle politiche europee che penalizzano i produttori locali, e consentono l’ingresso di merci da Paesi extra-UE con standard sanitari e ambientali inferiori. Chi accusa i nostri agricoltori senza basi scientifiche, fa un favore agli interessi esteri e danneggia il Made in Italy. Serve coerenza: o difendiamo davvero la salute e l’ambiente, oppure smettiamo di raccontare che l’Italia può vivere di qualità se di fatto non siamo in grado di proteggere il nostro Paese”, conclude Valdegamberi.
