Verona raccontata dai suoi volti, dalle storie e dai legami che la attraversano. Il tutto cristallizzato in scatti d’autore raccolti in unico volume. È questa l’anima di Veronensis, il progetto fotografico di Leonardo Ferri, fotografo toscano di origine ma veronese d’adozione, che sarà presentato venerdì 7 novembre, ore 17.30, a Palazzo Verità Poeta (prenotazione obbligatoria per le date di apertura al pubblico l’8 e 9 novembre) in un evento promosso dall’Associazione Culturale Historia APS con la partecipazione di ABEO Verona e di molti dei suoi protagonisti. Un ritratto collettivo e intimo, capace di fissare nel tempo la bellezza quotidiana di Verona e delle persone che la rendono viva. Un mosaico di volti – noti e meno noti – scelti per rappresentare la pluralità e la vitalità di Verona: uomini e donne di cultura, di impresa, di sport, di arte, ma anche persone comuni, che incarnano a loro modo la veronesità. Tra i soggetti immortalati figurano l’imprenditore Michele Bauli, Bruno Giordano e Filippo Manfredi di Fondazione Cariverona, musicisti come Edoardo Strabbioli (pianista) o Alberto Martini (primo violino concertatore) ma anche persone meno sotto i riflettori come il fabbro Alessandro Ceoletta e personaggi indimenticabili come Leopoldo Conforti, ricordato come il re delle chiavi e delle cassaforti.



Veronensis è un libro fotografico e una mostra a ingresso libero (8 e 9 novembre, dalle 10 alle 20), ma soprattutto l’atto primo di un racconto collettivo. 130 ritratti in bianco e nero, frutto di un anno di lavoro, che compongono una narrazione viva e corale della città. «Questo progetto nasce come un gesto di gratitudine – spiega Leonardo Ferri – perché Verona mi ha accolto come un figlio. Sono arrivato qui dieci anni fa e questa città è diventata la mia casa. Con “Veronensis” ho voluto restituire qualcosa, raccontando la mia storia attraverso le storie di chi la rappresenta e la compone».



Nato a settembre 2024 per celebrare i primi dieci anni di vita di Ferri in terra scaligera, Veronensis imprime su pellicola un tempo, dei volti e dei passaggi epocali della città. Un ritratto collettivo e intimo capace di fissare nel tempo la bellezza quotidiana di Verona e delle persone che la rendono viva. Un’opera che, nel tempo, diventerà memoria condivisa di un’epoca e testimonianza di una città che si riconosce nella propria comunità. «Non volevo fosse un progetto verticale, autocelebrativo – racconta Ferri – ma un lavoro orizzontale, fatto da e per i veronesi. Tutte le persone coinvolte hanno partecipato attivamente, contribuendo anche con la propria fiducia e la segnalazione, a loro volta, di altri “volti simbolo”. Per questo dico che Veronensis non è un lavoro a quattro mani, ma a 260 mani. Tante quanti i soggetti che ho avuto l’onore di incontrare e di scattare nella loro routine e talvolta in situazioni inusuali. Quello che presenteremo è solo il primo volume di altri. La considero una missione personale e collettiva che ogni volta andrà anche a sostenere cause sociali del territorio».



Il volume è stato interamente autofinanziato e vive della partecipazione delle persone coinvolte e della loro volontà di condividere. Una scelta che sottolinea il valore etico e civico dell’iniziativa, che si completa in un gesto solidale: i proventi derivanti dalla vendita del libro, al netto delle spese di realizzazione, saranno devoluti ad ABEO Verona – Associazione Bambino Ematopatico Oncologico, a sostegno dei bambini in cura e delle loro famiglie. Con una donazione minima consigliata di 50 euro sarà possibile avere in regalo il libro-catalogo della mostra, contribuendo direttamente a una causa che unisce arte e solidarietà.



