(p.d.) La Meloni ha aspettato. Ma alla fine lo strappo con i cosiddetti ‘volonterosi’ lo ha fatto.
A Tirana, a margine del vertice della Comunità Politica Europea, Gran Bretagna, Francia Germania e Polonia si sono riunite per il 3° vertice dei ‘volonterosi’, ma lei non s’è fatta vedere. Una scelta politica pesante che rappresenta la svolta dell’Italia nella politica estera per affrancarsi dall’egemonia anglo-franco-tedesca sul continente. Ma anche per dare corpo ad una nuovo linea politica di autonomia sia sulla guerra in Ucraina, sia nel rapporto con gli Stati Uniti.
Lo strappo è avvenuto senza tanta pubblicità. Ma c’è stato. E questo è un bene per l’Italia, per la pace, e per la coesione dell’occidente. Una svolta che tocca anche la posizione italiana su Israele dato che la Meloni, riaffermando che «siamo amici di Israele- ha aggiunto che però –non possiamo restare indifferenti a quanto accade a Gaza. La situazione è sempre più drammatica».
Un distinguo che fino a ieri non c’era stato e che non poteva mancare di fronte al massacro che Israele sta compiendo nella striscia di Gaza.

A illustrare la svolta nella politica estera del governo è stato incaricato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, che è una delle persone più vicine alla Meloni in assoluto.

Nel riaffermare la contrarietà dell’Italia all’invio di truppe in Ucraina, Fazzolari ha definito la proposta «poco utile e molto rischiosa» ed ha anche criticato apertamente il format dei cosiddetti “volenterosi” che può «minare l’unità dell’Occidente.

«La forza dell’Occidente – ha sottolineato Fazzolari – è stata la sua compattezza: non vedo a chi possa giovare un format che si autodefinisce di volenterosi e che pertanto, per esclusione, dichiara “meno volenterosi” la Commissione europea e Stati molto impegnati come Danimarca, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca, Canada eccetera eccetera, dando così un segnale di divisione dell’Occidente che in realtà non c’è».
La Meloni può diventare la leader dei 24 paesi non ‘volonterosi’
In poche parole se su 27 membri dell’Ue solo 3, Macron, Starmer, Merz, Tusk , dato che il Regno Unito si è chiamato fuori dall’Europa con la Brexit, si definiscono ‘volonterosi’ vuol dire che gli altri 24 non lo sono.
E se la volontà contenuta in questo aggettivo che si sono dati è la pace, implicitamente s’intende che gli altri 24 paesi europei sono per la guerra.

Che è esattamente il contrario della realtà. Una mistificazione che può passare solo grazie alla potenza del mainstream mediatico che li sostiene.
Ormai è chiaro che le cose stanno esattamente all’opposto. Francia e Germania, con l’interesse e l’appoggio esterno di Londra, lavorano per sabotare la pace in quanto la loro industria automobilistica, messa in crisi dalle politiche green, volute proprio dai francesi e dai tedeschi, ha bisogno della guerra per riconvertirsi a fabbricare armi.

«Non si capisce bene – continua Fazzolari- cosa sia questo cosiddetto ‘Format ristretto dei volenterosi’ per l’Ucraina e quale sia la sua utilità, al netto di un po’ di forzata visibilità per qualcuno». «Qual è il senso e l’utilità di un format come quello che indebolisce l’Unione europea e mina l’unità occidentale?
Lo strappo di Giorgia Meloni ci voleva. Anzi, non avrebbe nemmeno dovuto andare ai primi 2 incontri di Londra e Parigi. Il fatto poi che il primo fosse stato convocato dal premier britannico e per di più nella capitale di un paese che non fa più parte dell’Ue la dice lunga come tutta l’operazione dei ‘volonterosi’ e del riarmo altro non è se non una provocazione per sabotare il percorso di pace inaugurato da Trump.
La svolta politica della Meloni è un paso fondamentale per diventare la leader degli altri 24 paesi europei non ‘volonterosi’.
