( Massimo Mariotti*) L’8 Agosto ricorre la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, istituita dal Governo nel 2001 per celebrare, ricordare e onorare i tanti lavoratori italiani emigrati, oltre al contributo economico, sociale e culturale delle loro opere. Una giornata fortemente voluta da Mirko Tremaglia, indimenticabile Ministro degli Italiani nel Mondo.
In rappresentanza del Consiglio Comunale di Verona, mi trovo insieme ai pochi nostri Emigrati sopravvissuti al disastro avvenuto l’8 agosto del 1956 nella miniera del “Bois du Cazier”. Quel giorno, un devastante incendio causò la morte di 262 minatori, di cui ben 136 italiani, tra questi 5 Veneti compreso il Veronese Giuseppe CORSO, al quale negli anni scorsi riuscii a fare intitolare dal Consiglio Comunale, una Via nei pressi di Montorio.

La tragedia di Marcinelle è assurta a simbolo delle difficoltà affrontate dai nostri Emigrati: spesso con l’eroismo quotidiano di milioni di uomini e donne umili, ma estremamente determinati nel sostenere le loro Famiglie e la Patria lontana, allo stesso tempo desiderosi di inserirsi nei mondi nei quali arrivavano, per contribuirne al progresso. A quasi 70 anni da quella tragedia, il senso della memoria per i Caduti dell’Emigrazione Italiana acquista ulteriori e ancor più grandi significati: Marcinelle, come tante altre vicende drammatiche e ancora non rimarginate per la storia della nostra Emigrazione, a partire dai linciaggi di Italiani a New Orleans e nella Camargues sino agli orrori giudiziari dettati da pregiudizi contro nostri connazionali, devono essere di monito ai nostri Governi.
Non solo perché è sempre doveroso onorare la memoria degli Emigranti italiani sospinti dalla ricerca di un futuro migliore per le proprie Famiglie, ma soprattutto perché la storia della nostra Emigrazione, ricca di straordinari successi e intrisa al tempo stesso di dolore e di lacrime, entra come elemento fondante e costitutivo della nostra Identità Nazionale. Viviamo invece un periodo storico in cui gli italiani all’estero, una magnifica Comunità di 7 milioni di persone, non sono abbastanza degni di attenzione, mentre vi sono circa 500.000 persone di origine italiana che, a causa della lentezza burocratica, subiscono una lunga attesa per regolarizzare la loro cittadinanza. La diffusione della lingua italiana, l’affermazione dell’Italia come protagonista assoluto nella cultura, nell’arte, nell’architettura, nella scienza e nella tradizione classica, devonodiventare una realtà di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi, dentro e fuori dai nostri confini.
*Capogruppo FdI al Consiglio Comunale di Verona
