Fusione sotto l’albero per Banca di Verona e Vicenza e Cerea Banca 1897: avrà 18 mila soci e 400 dipendenti in tre regioni

(s.t) I soci di Banca di Verona e Vicenza e quelli di CereaBanca 1897 troveranno sotto l’albero di Natale la fusione per incorporazione dei due istituti, con la prima che assorbirà la seconda. Dopo il via libera dei CdA ai primi di agosto e una lunga procedura di convalida culminata a fine novembre con l’approvazione del progetto da parte della Banca Centrale Europea, sono ora in programma le assemblee straordinarie dei soci delle due banche di credito cooperativo per l’approvazione definitiva. Causa Covid le assemblee non saranno in presenza, ma si svolgeranno attraverso un voto per delega trasmesso tramite i rispettivi rappresentanti designati.

A meno di un anno dalla fusione (efficace dall’aprile scorso) tra Banca di Verona Cadidavid e Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, con risultati definiti “più che soddisfacenti e con tutti gli indicatori in crescita” dal presidente Flavio Piva, Banca di Verona e Vicenza incorpora l’istituto di Cerea, fondato 124 anni fa e sviluppatosi a partire dal Basso Veronese. Fino a un anno fa è stata una storia di successo, poi la holding nazionale aveva tolto di mezzo ben cinque consiglieri di amministrazione e lo stesso presidente. In questo periodo a tenere la banca al riparo da ulteriori scossoni Iccrea Veneto ha inviato il funzionario Marco Pistritto, che ha operato per arrivare alla fusione. Per CereaBanca 1897 è quindi un nuovo inizio.

La sede di Fara Vicentino della BCC Banca di Verona e Vicenza
Cereabanca 1897: il palazzo che ospita l’istituto di credito

Le assemblee si terranno entrambe (virtualmente) mercoledì 22 dicembre a Palazzo Orti Manara di Verona, in Stradone Porta Palio, finora sede della Cerea nel capoluogo. Alle 9.30 saranno i soci di CereaBanca 1897 a esprimersi per primi sia sul progetto di fusione che per proporre i propri candidati alla nomina di un consigliere di amministrazione e un componente del collegio sindacale. A raccogliere i voti sarà rappresentante delegato, notaio Luisa Golia. A seguire, alle 11.30, sarà la volta dei soci di Banca di Verona e Vicenza, per approvare la fusione e la nomina dei nuovi organi sociali attraverso la delega all’avv. Alessandro Zennaro. La banca così risultante manterrà il nome di Banca di Verona e Vicenza. Sul piano contabile e fiscale la fusione decorrerà dal 1° gennaio 2022, mentre quella civilistica sarà il 21 febbraio 2022.

“Si tratta di un progetto molto importante per il futuro della nostra banca e per continuare a realizzare la significativa politica di sviluppo che oggi ne ha fatto un polo di riferimento per il Credito Cooperativo nel Nord-Est e per il Gruppo Bancario Iccrea”, ha spiegato ai soci il presidente Piva. “Dopo la precedente fusione, questa nuova operazione ci consentirà di rafforzarci nell’area veronese per operare in modo ancor più adeguato sull’intera zona di competenza, ben diversificata anche dal punto di vista economico e imprenditoriale. La BCC di Verona e Vicenza arriverà di fatto a contare su oltre 18 mila Soci e più di 400 dipendenti, a servizio di territori prosperosi e complementari, articolati in tre regioni, nelle province di Vicenza, Verona, Trento, Padova, Rovigo, Mantova e Treviso”. Piva ha colto l’occasione anche per presentare il nuovo marchio del gruppo, “per dare ancor più valore a questo percorso, per esaltare la “doppia C” ed esprimere anche visivamente il patrimonio dell’identità unica della nostra BCC, in piena continuità con la tradizione del Credito Cooperativo”.

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