(di Gianni Schicchi) Presentata dal presidente e direttore artistico Luigi Tuppini, la 32/a edizione de Il Settembre dell’Accademia è ora ufficiale in tutti i dettagli.  L’impegno della grande manifestazione è sempre quello di mantenersi vitale e sensibile alle istanze del rinnovamento e della diversificazione. Quest’anno l’Accademia Filarmonica ha voluto allargare lo sguardo anche a generi, organici e repertori diversi: dalla seducente musica americana del primo Novecento contaminata con il jazz, alla musica da film di Morricone e Rota, entrata ormai nel canone classico, alla multiforme musica barocca settecentesca di Vivaldi, fino ai dodici strepitosi violoncellisti dei Berliner Philharmoniker impegnati in trascrizioni di ogni tipo, compresi gli evergreen di Duke Ellington e Astor Piazzolla.

Accanto a queste escursioni extraterritoriali brilla il grande romanticismo, quest’anno collocato più nord-est rispetto alla tradizione austro-tedesca: con Dvořák, i russi Musorgskij, Čajkovskij, Rachmninov e Stravinskij e i nordici Rautavaara, Grieg e Pärt. Nove gli appuntamenti al Teatro Filarmonico nell’arco di quasi un mese, dal 10 settembre al 5 ottobre. Si parte con uno dei personaggi musicali oggi più amati dal grande pubblico, l’eclettico e multiforme Stefano Bollani. Da anni il pianista jazz milanese compie escursioni nel mondo della musica classica, vantando collaborazioni con grandi direttori e orchestre internazionali: domenica 10 settembre salirà sul palco assieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Juraj Valčuha per eseguire un capolavoro del Novecento, la Rhapsody in blue di George Gershwin, vera e propria icona musicale di New York. Affiancherà la Rapsodia un’altra opera che dialoga con l’America da una prospettiva europea: la Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák. Juraj Valčuha è di nazionalità slovacca, ma ha da sempre stretti rapporti con l’orchestra torinese, di cui è stato direttore principale dal 2009 al 2016, e con la quale si è già esibito al “Settembre” nel 2009.

Venerdì 15 settembre l’Accademia renderà un omaggio ad un musicista legato alla sua storia secolare, Antonio Vivaldi, la cui opera La Fida ninfa inaugurò il teatro Filarmonico, il 6 gennaio 1732. Sarà Andrea Marcon con la sua orchestra Frau Musika ad esplorare in tutta la sua varietà timbrica il mondo sonoro del compositore veneziano nell’arte del concerto solistico: si eseguiranno brani per più strumenti, per quattro o due violini, due corni, due violoncelli, flauti dolci, fagotto, in varie combinazioni da lasciare l’ascoltatore affascinato da tante diverse soluzioni espressive. Frau Musika è un nuovo progetto artistico-formativo, uno dei pochi del genere in Italia, ideato da Andrea Marcon e realizzato dall’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, grazie alla donazione di Fondazione Cariverona, che offre a musicisti under 30 di tutto il mondo, l’opportunità di seguire un percorso formativo nella pratica orchestrale su strumenti originali.

Come quasi ogni anno arriveranno poi le esecuzioni delle orchestre londinesi, sempre straordinarie, con la Royal Philharmonic che torna a Verona sabato il 16 settembre guidata dal russo Vasilij Petrenko, uno dei più dinamici direttori degli ultimi anni e con la virtuosa violinista tedesca Julia Fischer per interpretare il Concerto per violino di Čajkovskij, accoppiato alla possente e melodicissima Sinfonia n. 2 di Rachmaninov.

Da qui a C’era una volta il west il salto è notevole, ma la curiosità e il piacere di sentire i più bei temi del cinema italiano suonati da una orchestra sinfonica potrà succedere, martedì 19 settembre, quando il teatro Filarmonico farà spazio allo schermo per proiettare le immagini dei grandi film della storia italiana con il commento sonoro dell’Orchestra Italiana del Cinema diretta dal veronese Leonardo Benini e solisti: il soprano Susanna Rigacci e il bandoneonista Héctor Ulisses Passerella, primo interprete de Il Postino. Ad arricchire il programma di questo excursus nel mondo delle colonne sonore vi saranno anche i nomi di: Nino Rota, Nicola Piovani, Ennio Morricone e Luis Bakalov.

Un gradito ritorno sarà quello di giovedì 21 settembre con la Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi. Il maestro estone due anni fece suonare come ultimo bis la sua composizione Midnight sun, Sole di mezzanotte, Questo sarà il titolo del concerto che presenterà al Filarmonico con la sua variopinta orchestra di giovani (suona sempre in piedi a memoria) in un programma che ci porterà nel cuore della notte artica: il Cantus Articus di Rautavaara, la sua nuova composizione Aurora per violino e orchestra e brani di Grieg, Pärt e Stravinskij (l’Uccello di fuoco).

Il recital solistico che l’Accademia presenta ogni anno, premierà il notissimo pianista veronese Alberto Nosè, che il 24 settembre si esibirà in recital di grande godibilità, con musiche di Schumann, Chopin, Ravel, Poulenc, Weissenberg (dei raffinati arrangiamenti di canzoni di Charles Trenet) e Skriabin. Si continua in terra veronese quattro giorni dopo, giovedì 28 settembre, con l’Orchestra della Fondazione Arena diretta da Francesco Ommassini in un Gala lirico-sinfonico con cast e programma ancora in via di definizione.

Lunedì 2 ottobre sarà protagonista l’ensemble dei 12 violoncelli dei mitici Berliner Philharmoniker: un organico che con la versatilità che contraddistingue lo strumento ha costruito un repertorio di trascrizioni e composizioni scritte appositamente. Suonerà musiche di Rota, Francaix, Williams, Piazzolla, Ellington e altri. Sarà interessante sentire come 12 strumenti uguali possano creare una varietà di sonorità e di soluzioni di accompagnamento, in una varietà di generi che va dal jazz, al tango, al classico e all’avanguardia.

La chiusura del festival, giovedì 5 ottobre, ci riporta al grande repertorio ottocentesco: una giovane star del podio, il polacco Krzystof Urbanski dirigerà la Dresdner Philharmonie con la giovane violoncellista Julia Hagen. Il loro programma si aprirà con l’Ouverture delle Nozze di Figaro di Mozart e proseguirà con due capisaldi dell’Ottocento romantico, il Concerto in La minore di Schumann e la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij. La Dresdner Philharmonie si caratterizza per un suono caldo e rotondo, sviluppato attraverso una lunga storia che risale ancora al 1870.

 La biglietteria del teatro aprirà il 21 agosto per la conferma degli abbonamenti in prelazione. I nuovi abbonamenti saranno in vendita dal 28 agosto, mentre i biglietti per gli spettacoli singoli saranno a disposizione dal 4 settembre.