Per la prima volta in Veneto è stato impiantato un cuore meccanico ad un paziente con miocardiopatia dilatativa in attesa di trapianto. L’eccezionale intervento è stato eseguito una quindicina di giorni fa al Polo Confortini, ospedale di Borgo Trento, dall’equipe del prof. Giovanni Battista Luciani ( foto Dipartimento di Scienze Chirurgiche Odontostomatologiche e Materno infantili dell’Università di Verona) che ha così salvato la vita ad un paziente di 50 anni che ora è in terapia intensiva in attesa di essere trasferito in reparto. Il paziente parla e si nutre regolarmente.

Cuore meccanico di ultima generazione per intervento bridge

Le sue condizioni non gli avrebbero permesso di attendere il trapianto di un cuore umano e quindi il cuore artificiale inserito nel suo torace gli permetterà di superare l’attuale debilitazione fisica e di attendere da 6 mesi a un anno, il periodo previsto per la permanenza dell’organo meccanico nel corpo dell’uomo.

Trapiantato cuore meccanico a Verona. E’ il 1°nel Veneto

Il device, di ultima generazione, fabbricato in Francia, potrebbe durare anche 2 anni, ma il termine di 1 anno è sufficiente per prevedere la possibilità dell’inserimento di un cuore biologico.

Si tratta quindi di un intervento ‘ponte’ che potrà salvare molte vite di coloro che arrivano ai cardiochirurghi in condizioni critiche.

Il cuore artificiale imita in tutto e per tutto quello naturale, è piccolo, più silenzioso di quelli di 1ª generazione, con valvole biologiche che prevengono fenomeni di auto-coagulazione e permette al paziente di tornare a casa invece di stare ricoverato in ospedale ed avere una qualità della vita eccellente. A mano a mano che la tecnologia progredirà è prevedibile che il cuore artificiale sia destinato a costituire i trapianti con quello umano. Un altro grande passo avanti della medicina.

cuore artificiale

L’intervento chirurgico è stato realizzato con successo dalla squadra multidisciplinare coordinata dal prof Giovanni Battista Luciani, direttore Cardiochirurgia, composta dal cardiochirurgo dott Livio San Biagio, dal prof Leonardo Gottin, direttore Anestesia e Terapia Intensiva Cardio-Toraco-Vascolare, dal dott Rocco Tabbì, coordinatore tecnici di perfusione extra-corporea, Enrico Marcolungo e Serena Pedrini, infermieri strumentisti in Cardiochirurgia. Presenti inoltre i tecnici della ditta produttrice, Anthoine Capel e Giuliana Iannone.

Prof Luciani: “Questa innovativa terapia di sostituzione completa del cuore con un dispositivo meccanico rappresenta il futuro per pazienti non candidabili direttamente a trapianto cardiaco e la realizzazione di un sogno del mio primo mentore, il prof Vincenzo Gallucci, che all’inizio dell’esperienza con il trapianto cardiaco a Padova credeva fermamente che il futuro sarebbe stato il cuore artificiale totale meccanico. In questo senso, seppure a distanza di 40 anni, per me questo intervento è stato la realizzazione di una visione del mio compianto maestro”.

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