(A.Paratico) Le lenticchie alle quali accenna Antonio Tajani sarebbero quelle bibliche della cessione della primogenitura di Esaù a Giovanni. Anche se definire un piatto di lenticchie le città di Verona e di Milano pare piuttosto riduttivo
Antonio Tajani, interpellato a margine dell’evento Consap, accennando all’ipotesi di accordo nella maggioranza sul terzo mandato per i presidenti di Regione, dice che “FI è contro il terzo mandato. E non cambio idea se mi danno il sindaco di Verona o il sindaco di Milano, perché sono due cose completamente diverse; quindi, non esiste questa ipotesi di trattativa”.

Tajani incrocia il 3° mandato con le comunali di Verona
Questo vuol dire che si sta già parlando del prossimo sindaco di Verona e Milano all’interno della coalizione di maggioranza? Le elezioni sono previste per la primavera del 2027 ma parrebbe che nelle segreterie di partito già se ne discuta, lo si deduce da quanto ha dichiarato da Tajani, riferendosi al terzo mandato alle regionali da cedere per un piatto di lenticchie (Milano e Verona).
Il segretario di Forza Italia si è già più volte espresso contro un terzo mandato alle regionali, ma Salvini e Zaia paiono non rassegnarsi ai suoi niet dopo aver fatto breccia in Fratelli d’Italia.
Tajani ha poi precisato che: “Non è una questione di baratto. Le trattative sono sempre politiche, se devo accettare una cosa che non è nel programma, poi gli alleati devono accettare una cosa che non è nel programma che noi proponiamo”.
Per Tajani “ci sono incrostazioni di potere che possono essere dannose per la democrazia“, dopodiché “io sono sempre pronto a discutere”, ma “è un periodo ipotetico della irrealtà l’ipotesi che noi possiamo trovare un accordo a favore del terzo mandato, che non condividiamo, perché ci danno il sindaco di Verona o il sindaco di Milano. Quello magari ce lo prendiamo con i voti”, aggiunge, facendo finta di ignorare che senza i voti di FdI e di Lega difficilmente Forza Italia potrà avere sufficienti voti per eleggere propri candidati a Milano e Verona.