Ad un anno dall’inizio della pandemia il Veneto è terzo in Italia per numero di denunce di infortunio legate al Covid-19, dopo Lombardia e Piemonte. Sono 15.332 i lavoratori contagiati in regione da gennaio 2020 a gennaio 2021. Cresciuti del 20,4% nel solo mese di gennaio (erano 12.735 a fine dicembre). Quasi il doppio della variazione nazionale (12,8%). A livello nazionale, il bollettino è sempre più tragico con 461 decessi da gennaio 2020 a gennaio 2021. Nel primo mese dell’anno sono 38 le vittime in più rispetto a dicembre 2020, mentre le denunce di infortunio non mortale sono arrivate a 147.875, ovvero 16.785 in più rispetto al dicembre 2020.

Questa in sintesi la prima proiezione dell’emergenza in Veneto, nell’ultima elaborazione dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. Un’istantanea che racconta anche le drammatiche conseguenze della pandemia nei luoghi di lavoro.

“Perché accanto alle denunce di infortunio ci sono anche i decessi – sottolinea Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – da gennaio 2020 a gennaio 2021 sono 12, infatti, le vittime sul lavoro a causa del Covid. Un dato questo che porta il Veneto all’undicesimo posto nel Paese per numero di decessi.”

Quando si osserva, poi, l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, il Veneto mostra fortunatamente un indice che è tra i più bassi del Paese (5,6 del Veneto contro una media nazionale pari a 20). Purtroppo nelle denunce di infortunio non mortale per Covid le protagoniste sono le donne con il 74,4% delle denunce. Percentuale superiore a quella della media nazionale pari al del 69,6%. Significativo appare anche l’incremento delle denunce di infortunio rilevate nel mese di gennaio rispetto a dicembre in ciascuna provincia: Rovigo (+31,7%), Padova (+31,6%), Vicenza (+24,2%), Venezia (+19,4%), Belluno (+18,2%) e Treviso (+14%).

Tra i settori più colpiti dal Coronavirus in Veneto, troviamo quello della Sanità e Assistenza Sociale (79,9% degli infortuni). Mentre per quanto riguarda le professioni i più coinvolti sono i tecnici della salute (36,6%) e nell’85% dei casi si tratta di infermieri. Seguono: le professioni qualificate nei servizi socio sanitari e sociali (28,3%), le professioni legate ai servizi personali e assimilati (9,8%) e i medici (6,9%).

A Verona il maggior numero di infortuni non mortali: 3.926, seguono Vicenza (2.716), Treviso (2597), Venezia (2.282), Padova (2.315), Belluno (998), e Rovigo (498).

A Venezia e a Treviso il maggior numero di morti sul lavoro per Covid con 4 decessi. In tutte le altre province viene rilevata una vittima. Nessuna denuncia di morte sul lavoro per Covid nella provincia di Belluno.