(Di Gianni Schicchi) La rassegna autunnale della XXIII Stagione Concertistica de I Virtuosi Italiani al Teatro Ristori, prosegue giovedì sera alle 20, con il concerto dal titolo “Oscure Sfumature”. Vi parteciperà in qualità di solista il celebre violoncellista e direttore d’orchestra Mario Brunello, artista che non ha bisogno di presentazione essendo da tempo stimato in tutto il mondo sia per le sue qualità musicali, che per i suoi progetti molto innovativi.
Nell’inedito e particolare programma della serata darà al pubblico la sua personale interpretazione (col suo violoncello piccolo) di opere della famiglia Bach. Di Johann Sebastian, il Concerto in re maggiore BWV 1054 e Erbarme dich, mein Gott, Aria dalla Passione secondo Matteo BWV244, nonché di Carl Philipp Emanuel, il Concerto No.3 in la maggiore Wq172. Completeranno il programma, l’Improvviso di Nino Rota, una novità assoluta, e Fratres di Arvo Pärt.
Carl Philipp Emanuel Bach fu il più famoso e prolifico tra i figli di Johann Sebastian. Se dunque oggi parlando del cognome Bach è naturale pensare in primo luogo al Kantor dì Lipsia, nella seconda metà del secolo XVIII è verosimile che, almeno in Germania, fosse Philipp Emanuel il musicista al quale si faceva implicitamente riferimento. I tre Concerti per violoncello Wql70 – H432, Wql71 – H436 e Wq 172 – H439 sono pervenuti anche in altrettante versioni per clavicembalo e per flauto, tanto che riesce piuttosto problematico identificare lo strumento originario cui erano destinati. Si tratta comunque di lavori composti tra il 1750 e il 1753. Erbarme dich, mein Gott, è invece l’Aria n° 39 dalla Passione secondo Matteo BWV244 di Johann Sebastian, Il brano che nel racconto della Passione di Gesù secondo Matteo, segue immediatamente al tradimento di Pietro e alle parole “e pianse amaramente”.
Non esiste un Nino Rota autore di colonne sonore per il cinema e un altro dedito alla musica da camera e all’opera; nel repertorio del compositore milanese è evidente una continua osmosi tra i generi, tanto che egli stesso ebbe a dire: “Non credo a differenze di ceti e di livelli nella musica: il termine “musica leggera” si riferisce solo alla leggerezza di chi l’ascolta, non di chi l’ha scritta”. Il suo Improvviso in do maggiore (Un diavolo sentimentale), è una composizione ritmica e spumeggiante che nel 1969 Rota dedicò al violinista ed editore Alberto Curci.
“La più alta virtù della musica, per me, risiede al di fuori del suo puro suono. Il particolare timbro di uno strumento è parte della musica, ma non è l’elemento più importante. Se lo fosse, mi sarei arreso all’essenza della musica. La musica esiste per sé stessa… due, tre note… l’essenza deve essere lì, indipendente dagli strumenti”.
Quest’affermazione di Arvo Pärt, il compositore estone che è arrivato alla creazione di uno stile nuovo da lui chiamato Tintinnabuli, esprime perfettamente l’essenza di Fratres per violino, orchestra d’archi e percussione, inizialmente composto nel 1977 a tre voci senza una strumentazione fissa secondo una prassi che affonda le sue radici nella musica medievale e rinascimentale da lui studiate.
Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. Nell’ ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.