La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per abrogare la legge sull’Autonomia differenziata. Un’altra botta all’autonomia dopo che la Consulta, accogliendo parzialmente i ricorsi di 4 Regioni, aveva considerato “illegittime” delle disposizioni della legge. La decisione definitiva spetta alla Corte Costituzionale che nella sua sentenza aveva scritto che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società” ma che “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”.
Soddisfatta tutta la sinistra. Meno la destra. In particolare il governatore del Veneto Zaia, che dell’autonomia ha fatto una bandiera. “Noi andiamo avanti- ha dichiarato-. Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte”.
Aggiunge l’europarlamentare Paolo Borchia (capogruppo della Lega a Bruxelles): “Il club dei nemici dell’autonomia è variopinto e speranzoso, ma la Cassazione boccia i tre quarti dei motivi di incostituzionalità richiesti. Ancora non sappiamo se ci sarà un referendum, ma la Lega va avanti, e gli oltre 2 milioni di veneti che si sono espressi per l’autonomia non avranno certo memoria corta. La sinistra, ancora una volta, cerca sponde per affossare la riforma che modernizza e rivitalizza il Paese. Ma di fronte agli alfieri del parassitismo la Lega non si fermerà, fino alla vittoria della sua battaglia di sempre”.
La sinistra soddisfatta della sentenza sul referendum
Uno dopo l’altro si manifestano sempre più efficaci gli ostacoli buttati sulla strada dell’autonomia. Nella migliore delle ipotesi si allontana il giorno della sua applicazione. Prima la presentazione della richiesta di referendum, poi il rinvio al Parlamento da parte della Corte Costituzionale. Questa sentenza, avendo l’effetto di modificare la legge Calderoli, aveva fatto ritenere che come conseguenza logica ci sarebbe stato l’annullamento del referendum, essendo venuta meno nella sua integrità la legge oggetto dell’abrogazione. Invece la Cassazione non la pensa. Così ed ha dato il via libera alla consultazione. Se anche la Consulta sarà dello stesso parere il referendum si farà e sarà interessante capire che contromisure deciderà di prendere la maggioranza di centrodestra.