(m.z.) E’ passata quasi una settimana dallo storico scudetto conquistato dall’A1 femminile dell’At Verona ma l’entusiasmo è ancora vivo. Oltre alle artefici del tricolore, un plauso all’impresa gialloblù va sicuramente alla capitana Giulia Meruzzi che ha guidato con passione e determinazione le ragazze, in un percorso di crescita che ogni anno ha impreziosito il gruppo, arrivato quest’anno a raccogliere quanto seminato. Prima di scappare in vacanza e di pensare alla prossima stagione, Meruzzi racconta questa annata che non dimenticherà facilmente.
Meruzzi, con lo scudetto avete scritto una pagina storica del tennis veronese e veneto. Un sogno che si avvera?
A inizio anno per scherzo avevo detto che lo vincevamo ma era più un sogno, anche se sapevo che poteva essere l’anno buono.
Siete partite dalla B, poi A2 e dopo tre anni di A1 è arrivato il tricolore. Un risultato che dimostra la crescita del gruppo: dalle giocatrici, allo staff fino alla società. Un lavoro proficuo che vi ha portato a raccoglierne i frutti
Si è stato un percorso lungo e tortuoso ma ogni anno ci ha insegnato sempre qualcosa. Tutte le ragazze che giocano con noi, al di là dei vivai, si sentono totalmente dell’At verona e questo è bellissimo. Mi hanno chiamata ragazze che giocavano con noi felicissime dello scudetto! Per fare tutto questo serve una circolo che ci appoggia, degli sponsor che credono in noi, uno staff importante che lavora sempre, ma soprattutto un grazie va al presidente Sonato, e al suo direttivo, che ha reso possibile questo.
Un’annata iniziata in salita ma poi, con la qualificazione alla semifinale avete messo in mostra la vostra vera forza. Quando hai capito che potevate arrivare fino in fondo?
Il campionato di serie A con due gironi da 4 è pazzesco, basta un risultato storto che ti trovi in fondo alla classifica. Ho capito che potevamo andare in finale l’ultima giornata del girone quando noi siamo passate seconde e anche Palermo. Era la squadra più forte, era meglio evitarla.
In finale avete invertito il pronostico con determinazione ed esperienza. Sono stati questi i fattori determinanti che vi hanno permesso di mettere ko il Ct Palermo?
In finale sapevamo di essere sfavorite, ma eravamo consapevoli anche che se fossimo arrivate al doppio ce la saremo giocate. Una finale secca non si sa mai e le ragazze sono state bravissime.
Tra le tenniste, chi ti ha sorpreso di più in questa stagione?
Aurora Zantedeschi ha fatto un campionato molto buono ed essendo vivaio sicuramente è stata fondamentale. Vorrei sottolineare anche Angelica Moratelli che, nonostante non stesse bene fisicamente, c’ha dato una mano importante in finale.
“Squadra che vince non si cambia”: nel 2025 per difendere il titolo ripartirete con lo stesso gruppo o ci saranno novità? Ti vedremo ancora alla guida della squadra?
Abbiamo finito da poco, con calma ci penseremo. Ora festeggiamo.
Foto credit: Sposito