Verona rilancia sul futuro del trasporto pubblico locale su gomma, chiedendo alla Provincia un cambio di passo nella pianificazione e sospendendo temporaneamente ogni valutazione sulla modalità di affidamento del servizio, in attesa di una programmazione aggiornata e rispondente alle reali esigenze del territorio.

Con una recente delibera, la Giunta comunale ha deciso di destinare 500mila euro all’anno a partire dal 2028 per sostenere l’incremento e il miglioramento del servizio urbano. Una misura che accompagna la richiesta formale, già avanzata nel novembre 2023, di adeguare il Programma di esercizio dei servizi di trasporto pubblico predisposto dalla Provincia in vista della gara di affidamento prevista per il 2026, con entrata in vigore dei nuovi servizi nel 2028.

“Siamo convinti che lo sviluppo del trasporto pubblico locale sia fondamentale per un territorio come quello veronese” – ha dichiarato Tommaso Ferrari, assessore alla mobilità – “La pianificazione attuale non risponde alle esigenze di una città che si muove verso una dimensione metropolitana. Verona deve essere interconnessa non solo attraverso autobus e filovia, ma anche con il sistema ferroviario. Servono visione e coordinamento, servono investimenti e una nuova ambizione condivisa”.

Il nodo centrale è proprio la programmazione: il documento predisposto dalla Provincia, che agisce come ente capofila dell’Agenzia di Bacino per il Tpl, non ha accolto le analisi integrative sollecitate da Palazzo Barbieri e necessarie per aggiornare il servizio, considerando anche l’imminente entrata in funzione del sistema filoviario e l’interconnessione con la rete ferroviaria. In questo contesto, la Giunta ha deliberato di sospendere ogni parere sull’eventuale suddivisione dell’affidamento in uno o più lotti, ritenendolo un passo prematuro in assenza di un quadro aggiornato e condiviso.

“È una questione di efficienza e di competitività territoriale” – ha precisato ancora Ferrari – “Se vogliamo migliorare il tpl, servono risorse, ma anche una visione integrata. Noi mettiamo sul tavolo 500mila euro all’anno per sostenere questo potenziamento, e confidiamo che anche gli altri livelli istituzionali facciano la loro parte. Serve corresponsabilità, e serve un obiettivo comune: un servizio pubblico che sia davvero all’altezza delle ambizioni della nostra città.”

Una posizione condivisa anche dall’assessore al Bilancio Michele Bertucco, che sottolinea la disparità di impegno tra le Regioni italiane: “Abbiamo deliberato un importante contributo economico, ma serve anche il supporto della Regione. Il Veneto, nel 2024, ha stanziato appena 22,1 milioni di euro derivanti dal Fondo nazionale Tpl, senza integrare con fondi propri. A titolo di paragone, la Lombardia ha investito 118 milioni, l’Emilia-Romagna 62. Se vogliamo città più vivibili, sostenibili e attrattive, il trasporto pubblico deve diventare una priorità strategica.”

In attesa di un nuovo piano provinciale che tenga conto delle richieste avanzate dal Comune di Verona, l’amministrazione resta ferma nella propria posizione: nessuna decisione sull’affidamento del servizio potrà essere presa senza una revisione della programmazione.