Elezioni, gli elettori tornano, ma resta il gap con le amministrative di dieci anni fa

Il dato complessivo sull’affluenza al voto può essere considerato positivo: rispetto a cinque anni fa possiamo dire che l’emorragia di voti è stata fermata e che ora inizia la sfida per rientrare ai valori di dieci anni fa. Se infatti prendiamo il dato generale, calcolato sulle 75 sezioni dei sette Comuni al voto, vediamo che la percentuale sull’affluenza è sostanzialmente stabile: il 58.31% contro il 58.46% di cinque anni fa. A Villafranca e Sona, addirittura, la percentuale è in crescita: di mezzo punto percentuale nel comune castellano e di tre punti a Sona. In termini di numeri, Villafranca passa da 15.069 a 15.731 votanti; Sona, da 7.471 a 7.994. Chi paga dazio è invece Bussolengo che perde per strada 272 voti, passando dal 59,65 al 55.05%.

Resta però aperto il divario con le amministrative di dieci anni fa. Come evidenziano le tre tabelle che pubblichiamo in questa pagina, Bussolengo e Villafranca registrano 2mila elettori in meno, una massa di voti che avrebbe potuto cambiare non poco il risultato finale; più contenuto il gap a Sona – dove si sono scontrati tre rappresentanti dell’amministrazione Mazzi uscente più la new entry Mazzola – dove mancano 700 elettori che, ragionevolmente, potrebbero essere gli elettori del centrosinistra (cinque anni fa una civica leftwing incassò 890 voti con Virginio Maurizio Moletta candidato sindaco) rimasti senza un riferimento preciso.

C’è poi il riferimento col voto nazionale: 2mila voti in ogni Comune che non si presentano alle Amministrative. Qui la ragione potrebbe essere l’immigrazione: nuovi cittadini – non necessariamente stranieri, ma anche provenienti dal capoluogo – che si sono trasferiti nelle realtà urbane della prima cintura senza sentirsene però ancora parte attiva.

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