Sona, bomba Sun Oil sulle elezioni: questa sera si presenta il progetto privato per sfruttare l’area

Bomba Sun Oil sulla campagna elettorale di Sona. A lanciarla Carlo Antonio Mazzola, candidato per la lista civica Rinascita per Sona, messa in piedi dall’ex sindaco leghista Gualtiero Mazzi: davanti agli alti costi per la bonifica dell’area dell’impianto di stoccaggio – 15 milioni per mettere in sicurezza una falda acquifera che garantisce l’approvvigionamento di una fetta di Verona e del territorio a sud-est  della nostra provincia, di cui appena 1,5 già arrivati – la proposta è quella di “aprirsi” al capitale privato. Sembrava una boutade nelle prime interviste rilasciate. Ma questa sera alle 20,30 alla Sun Oil il progetto verrà presentato: il proprietario Savoia aprirà l’impianto al pubblico e uno dei più noti giornalisti italiani, Paolo Del Debbio – autore di “Diritto e Rovescio” su Rete4 – farà da testimonial.

Nel frattempo, in Comune di Sona si è già presentato un imprenditore non italiano, accompagnato si sussurra dal proprietario stesso della Sun Oil, per presentare una bozza di intervento. L’amministrazione uscente però  non ha voluto incontrare i due delegando l’avvocato del Comune a riceverli.

Il punto è semplice: l’area di suo ha un valore immobiliare di circa 5 milioni di euro, se si aggiungono i costi della bonifica («Si può fare subito senza bisogno di denaro pubblico» dice  Mazzola) si arriva sui 20 milioni che bisogna mettere sul piatto. E dal conto mancano ancora i costi di una eventuale bonifica del terreno. Una cifra dunque imponente, non avendo la zona le potenzialità di Manhattan, che rende in verità di difficile realizzazione il progetto. A meno che non si immagini una nuova “Grande Mela”, un mega centro commerciale o, addirittura, un nuovo polo di stoccaggio e/o smaltimento di combustibili. «Il problema è risolto. E un accordo già c’è  – aggiunge  Mazzola – e il progetto sarà nel massimo rispetto della legge e dell’ambiente».

Ma è possibile un intervento dei privati di questa natura? Gianluigi Mazzi, sindaco uscente e candidato nelle liste di Corrado Busatta, che molto si era speso per la bonifica ha subito precisato, via social: «Alcune precisazioni, viste le tante chiacchiere che girano in questi giorni. La bonifica è iniziata lo scorso anno, nel gennaio 2022. La proprietà non aveva provveduto e visto il pericolo per la salute pubblica, il Comune si è sostituito. L’intervento per lo smaltimento dei rifiuti è per la maggior parte finanziato dalla Regione Veneto, a seguito della nostra partecipazione a bandi che hanno portato nelle casse comunali 1.668.807 Euro. La ditta che ha preso in carico lo smaltimento dei rifiuti ha già completato la fase 1 ed è in procinto di iniziare la fase 2.  La proprietà si è inizialmente opposta all’ingresso della ditta autorizzata e si è quindi dovuto provvedere in data 21.01.2022 all’ingresso forzato con i carabinieri. A partire da quella data sono iniziati i lavori di smaltimento dei rifiuti che stanno tuttora proseguendo. Sono state svuotate diverse vasche a cielo aperto e serbatoi per un totale di oltre 1500 mc. Ad oggi sono stati spesi 740.000 euro circa dei soldi a disposizione».

Freddezza anche dall’altro candidato sindaco Monia Cimichella, di “Direzione Sona”: «E’ ovvio che prima di esprimere un parere vanno visti dei progetti veri che specifichino in modo chiaro cosa si vuol fare e come. La bonifica va fatta assolutamente, senza scorciatoie di sorta. Non siamo contrari all’intervento dei privati. E’ altrettanto ovvio che la prossima amministrazione, qualunque essa sia, non potrà che valutare in maniera molto seria ogni ipotesi e, soprattutto, dovrà prima di firmare qualsiasi cosa, passare da un confronto diretto coi cittadini di Sona che dovranno essere messi nelle condizione di conoscere e comprendere ogni passaggio tecnico. Sia sulla componente ambientale che su quella urbanistica. Non c’è spazio per sotterfugi».

Gianfranco Dalla Valentina, candidato di Lega e Forza Italia e di due civiche: «Voglio essere chiaro: quelle 30mila tonnellate di liquidi vanno tolte dalla Sun Oil e smaltite in impianti specializzati. Ovunque, ma non a Sona. La Sun Oil non può diventare un centro di trattamento o stoccaggio di rifiuti. Non sottovaluto quanto paventato da Mazzola: mi chiedo però dove stia la convenienza economica per un imprenditore. Anche perché non sappiamo cosa c’è nel terreno e se c’è quindi bisogno o meno di ulteriori spese milionarie.  Non sta in piedi alcun business-plan! L’amministrazione uscente con Mazzi e Paolo Bellotti ha fatto tutto quanto in suo potere per sanare la situazione; io stesso me ne sono occupato per cinque anni. La scelta sulla destinazione di quell’area è chiara: commerciale, o artigianale-produttiva. Non ci potrà essere altro».

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