Cambio al vertice alla direzione di Confcooperative Verona. Dopo 19 anni Giovanni Aldegheri lascia a Davide Bulighin

Due colpi – l’emergenza sanitaria prima e quella economica subito a ruota – che avrebbero messo a terra organizzazioni più grandi e strutturate, ma che hanno messo in condizione Confcooperative Verona di affrontare e superare cambiamenti importanti e profondi. Uno sopra tutti: il completamento del cambio di direzione, che si era aperto con l’assemblea dell’8 febbraio 2020 (a pochi giorni dall’inizio dell’incubo Covid) e l’affiancamento tra il precedente direttore Giovanni Aldegheri e il nuovo Davide Bulighin. Da funzionario a vicedirettore, Bulighin ha affrontato proprio grazie al supporto di Aldegheri le sfide che si sono susseguite negli ultimi sei anni. E ora il passaggio definitivo, con il direttore storico che dopo 19 anni nel ruolo lascia l’incarico per andare in pensione.

Nel ringraziare il consiglio, le società associate e la struttura per la fiducia che gli è stata accordata, Bulighin ha ribadito che Confcooperative si trova dinanzi ad un momento di importanza storica. “Le sfide che dobbiamo affrontare oggi sono simili, ma diverse rispetto al passato. Da un lato avviare una crescita sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale, dall’altro accreditare le associazioni imprenditoriali come la nostra come nuovi partner strategici per le imprese del territorio. Siamo convinti”, ha detto, “che tutti i corpi intermedi debbano giocare un ruolo centrale in questa fase economica, pena ritrovarsi con strategie e strumenti inadeguati a fornire risposte concrete ai bisogni emergenti, compromettendo l’avvio di una ripresa efficace e duratura.  È essenziale sostenere l’economia cooperativa come modello di sviluppo sostenibile, etico e fattore generativo di impatto sociale positivo per la comunità e il territorio”.

Davide Bulighin (a destra), nuovo direttore di Confcooperative Verona, riceve il saluto dal direttore storico Giovanni Aldegheri.
Bulighin e Aldegheri con il presidente Fausto Bertaiola e la vicepresidente Erica Dal Degan all’assemblea del 2020.

“La nostra organizzazione è cresciuta molto sia nella rappresentanza dell’interesse di categoria che nell’assistenza professionale alle imprese cooperative. Ma è solo il primo passo di un percorso di necessario e costante adattamento alle rapide evoluzioni delle associate e ai loro bisogni nell’attuale contesto economico di grande fluidità”, ha aggiunto. “Abbiamo molto di cui preoccuparci nel prossimo futuro, dall’aumento dei prezzi delle materie prime, non riconosciuto in termini di prodotto finale, all’assenza di una reale programmazione di medio-lungo periodo per salvaguardare i livelli di produzione delle aziende, fino all’assenza di un concreto dibattito sul tema delle politiche attive del lavoro, che sarà centrale nella gestione dell’aspetto occupazionale nel prossimo triennio. E in un’ottica propositiva e con senso di responsabilità cercheremo sempre di tenere alta l’attenzione degli stakeholder istituzionali sulle tematiche care alle Cooperative, affinché l’economia cooperativa”, ha concluso Bulighin, “possa riscoprire e consolidare il proprio ruolo all’interno del sistema economico e sociale”.

La figura di Giovanni Aldegheri ha segnato lo sviluppo e l’evoluzione di Confcooperative Verona, in cui ha trascorso complessivamente più di 41 anni. Inserito dapprima nell’area contabile e di consulenza fiscale, con la certificazione di revisore di Confcooperative e revisore legale dei conti, nel 2002 è stato nominato direttore generale. Nell’arco di questo periodo, rileva una nota, “Aldegheri ha operato con grande impegno per le cooperative associate facendo dello spirito di collaborazione e di condivisione la propria cifra distintiva, dando grande importanza al rapporto umano e contribuendo a rendere Confcooperative Verona una realtà economicamente e socialmente competitiva e arricchendola di nuove professionalità”. Proprio nel suo intervento di saluto all’ultima assemblea Aldegheri ha voluto sottolineare che nella sua vita ha avuto due cardini essenziali: l’amore per la sua famiglia e quello per Confcooperative e le sue cooperative associate.

“Confcooperative Verona mi ha dato molto in questi anni e io ho cercato di ricambiare con il massimo del mio impegno e delle mie capacità, perché la cooperazione è nel mio Dna.  Lascio, non senza emozione, una realtà e una società di servizi solida”, ha sottolineato, “con la consapevolezza di aver contribuito alla formazione e crescita di Davide Bulighin, con il quale ho trascorso sei anni intensi all’insegna di un confronto costante, fatto anche di dialettica generazionale. So di lasciare Confcooperative Verona in buone mani, quelle di un direttore competente, preparato e animato da grande energia. Una consapevolezza che mitiga un’emozione che sconfina nella commozione”. Tanto che nella sua lettera di commiato inviata alle cooperative associate, spiccava la promessa di Aldegheri: “Il mio telefono sarà sempre disponibile per le cooperative e per i cooperatori”.

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