Rana Verona. Tra obiettivi di squadra e sogni nel cassetto: intervista a Donovan Dzavoronok

(di Gianluca Ruffino) Dopo una partenza piuttosto altalenante, la stagione di Rana Verona a dicembre ha subito una svolta importante. Cinque vittorie consecutive in SuperLega e un balzo in classifica dalla decima alla sesta posizione, che ha rilanciato le ambizioni della squadra scaligera.

Uno dei segreti della crescita dei veronesi è stata l’esplosione di Donovan Dzavoronok, il 26enne schiacciatore ceco alla prima stagione in maglia gialloblù. L’ex giocatore di Monza e Trento, campione in carica lo scorso anno con la squadra trentina, ha offerto delle prestazioni importanti, che gli hanno permesso di trovare più spazio e sono risultate decisive per la vittoria dei suoi.

Ai nostri microfoni il pallavolista ceco ha parlato degli obiettivi della squadra e delle sue sensazioni in questa nuova esperienza veronese.

Le parole di Donovan Dzavoronok

La squadra sta vivendo un periodo magico, che è coinciso con una crescita esponenziale delle tue prestazioni, due delle quali da Mpv. Quale è stato il punto di svolta della tua stagione?

Il segreto è stato quello di lavorare duramente durante la settimana, soprattutto nei momenti difficili. Il lavoro ripaga sempre. Adesso non bisogna accontentarci, ma continuare su questa strada per ottenere risultati ancora migliori.

I miglioramenti più evidenti nel tuo modo di giocare sono arrivati soprattutto al servizio e in ricezione. Quale pensi sia il fondamentale in cui puoi fare la differenza?

Non voglio dirne uno in particolare. Io provo a dare il massimo in ogni occasione, poi a volte va bene uno e a volte va bene un altro. L’importante è essere utile per la squadra.

Coach Stoytchev ha creduto in te per tutto il corso della stagione, anche nei momenti di maggiore difficoltà. Qual è il tuo rapporto con Rado?

Non posso fare altro che ringraziare il coach per le opportunità che mi sta dando. Io ho voglia di giocare e per farlo dovrò dimostrare di meritarlo continuando a lavorare. 

Adesso arriva la prova del nove contro Trento, dopo due sconfitte in questa stagione e zero set portati a casa. Da ex come vivi questa sfida? Cosa si può fare per riuscire ad impensierirli?

Non dobbiamo assolutamente pensare a come sono andate le altre due partite. Loro sono una delle migliori squadre al mondo, se non la migliore, e contro squadre del genere ci può stare perdere 3-0. Ma bisogna immediatamente dimenticare la sconfitta e preparare ogni partita come se fosse la prima, provando a fare il possibile per metterli in difficoltà.

A Verona hai trovato una tifoseria che dispensa un amore e un supporto incondizionato per i propri giocatori. Cosa significa per te giocare per questa maglia?

I tifosi a Verona sono tanta roba. Ci seguono dappertutto, una tifoseria del genere non si vede da tante altre parti. Sono davvero fantastici. Il palazzetto è quasi sempre pieno, con un gran sostegno che ci dà la carica e ci aiuta positivamente. Mi piace tutto finora.  

La classifica rispetto ad un mese fa sorride alla squadra, con alle porte un girone di ritorno in cui si può solo migliorare. Qual è l’ambizione della squadra?

Come hai detto un mese fa eravamo decimi, non è detto da nessuna parte che tra un mese non lo saremo di nuovo. Sarebbe sbagliato adesso pensare a dove potremmo arrivare e cosa potremmo ottenere. Noi dobbiamo pensare di partita in partita, provandole a vincere tutte. Poi vedremo.

E il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno, fin da quando ero piccolo, era quello di giocare in Italia. Quando sono arrivato qui per me è stato fantastico ed ancora adesso mi sentirei di dirti che sto vivendo un sogno, giocando contro i giocatori più forti del mondo. Un altro mio sogno è quello di partecipare al torneo olimpico di beach volley in coppia con mio fratello (giocatore di beach volley, n.d.r), vedremo se dopo la carriera pallavolistica riusciremo a coronarlo.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail