Grazie ai vaccini i ricoveri sono sotto controllo. Rare le reazioni avverse.

Uno degli argomenti più utilizzati dai no-vax per criticare la campagna vaccinale è che non servirebbe perché tanto i vaccinati s’ammalano lo stesso. Perché mai, dicono, allora uno si dovrebbe vaccinare? Senza contare i rischi della vaccinazione che, sempre secondo loro, oltre a vari eventi avversi, provocherebbero migliaia di morti. In realtà le cose non stanno proprio così. In realtà secondo l’Agenzia Italia del Farmaco i decessi da vaccino sarebbero 423, cioè lo 0,85/100.000. Dai dati della Ulss 9 Scaligera, ma anche dalle altre aziende sanitarie del Veneto, risulta che il 90% dei ricoveri per Covid riguarda i non vaccinati. A Verona per esempio dei 58 ricoverati in reparti non critici 8 sono già vaccinati. Dei 5 in area critica uno è vaccinato.  

Sul 10% circa dei vaccinati che comunque s’ammalano e vengono ricoverati bisogna fare due considerazioni. La prima è che esiste un 5% della popolazione che non risponde ai vaccini. E’ un dato generale che dipende dalla scarsa capacità di sviluppare anticorpi in seguito all’inoculazione dei vari vaccini, cosa che era nota fin dall’inizio della campagna vaccinale e non c’è niente da fare. La seconda riguarda il rimanente 5% che viene comunque colpito dal Covid nonostante il vaccino. E’ ormai un altro dato acquisito che la copertura dei diversi tipi di vaccino copre dal 93/94 all’85%. Ecco dunque la risposta all’accusa dei no-vax secondo la quale il vaccino è inutile. Il vaccino funziona per la stragrande maggioranza della popolazione ed il risultato lo si vede dalla quantità dei ricoveri che è inversamente proporzionale alla diffusione del vaccino. Quello che in prospettiva si sta profilando è la necessità di una terza dose e, a causa delle mutazioni, gli epidemiologi già prevedono che dobbiamo prepararci a convivere col virus e a fare il vaccino ogni anno.

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