Le Fraghe di Matilde. Non la solita cantina.

(di Donatella Dal Maso). Con le physique du rôle di un’aristocratica ed una dolce fermezza imprenditoriale, intervistiamo Matilde Poggi, settima nella Wine Power List, la classifica delle cento persone più potenti del mondo del vino italiano. Titolare dell’azienda vinicola Le Fraghe di Cavaion Veronese, 30 ettari coltivati a Corvina, Rondinella e Garganega, 150.000 bottiglie annue prodotte, con eccellenze come il Bardolino Brol Grande dal 2018 Tre bicchieri del Gambero Rosso.

Periodaccio,vero ? 

Certo non è semplice. Dobbiamo cambiare la visione d’insieme del nostro marketing se vogliamo sopravvivere. Con il Covid le esigenze dei clienti sono più semplici e pragmatiche: bere bene, a costi non eccessivi, spesso nella sicurezza della propria abitazione.

Ed il comparto Ho.Re.Ca? 

Sta soffrendo in maniera inequivocabile ma dovrà resistere: l’eccellenza nella ristorazione e nell’ospitalità è un patrimonio italiano storico che non si perderà mai. Noi imprenditori dovremo fortemente collaborare, offrendo prodotti di eccellenza dai costi accessibili e modificando la nostra politica di “minimo” d’ordine

Dal 2009 la tua azienda è certificata Bio, precorritrice di una tendenza ora più vasta

Ho sempre pensato alla “terra” come ad un bene essenziale, ereditato od acquistato, che deve rimanere nella disponibilità di chi verrà dopo di noi. Lasciarlo nelle condizioni migliori, anche attraverso la coltivazione biologica, è un atto di sano egoismo: le mie figlie e le generazioni future potranno continuare a fruirne ed a apprezzarne i frutti. Inoltre io e la mia famiglia abitiamo in azienda e nulla è più appagante, soprattutto in questo momento storico, di vivere in un ambiente sano. Infine, tutto questo ci fa trovare quasi pronti all’appuntamento con l’Europa ed il suo green deal nel 2030 

Presidente dal 2013 di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) hai sempre espresso chiaramente la tua opinione, anche a proposito del Vinitaly

Io penso che Vinitaly sia una storica eccellenza territoriale che debba esprimersi con tutta la sua potenzialità comunicativa: la ventilata edizione estiva del 2020 sarebbe stata una pessima idea. Sia per noi imprenditori, già impegnati in campagna, sia per i buyers, fortemente penalizzati negli spostamenti. Ora incrociamo le dita per l’edizione primavera 2021.Le degustazioni online, infatti sono un piacevole compromesso ma non potranno mai sostituire gli assaggi in presenza

Nel 2018 ho bevuto L’Escluso, un tuo IGT strepitoso 

(Matilde ride) So dove vuoi arrivare: il mio Bardolino 2017 per la Commissione di Degustazione non era congruo, per me sì. Così, senza polemiche, l’ho semplicemente imbottigliato trovando per lui un nome consono, l’Escluso, appunto…

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