“Magnum sul Set” la fotografia celebra il cinema

La fotografia celebra il cinema. Questo il tema della bella mostra curata da Andréa Holzherr e Isabel Siben, “Magnum sul Set”, presentata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona-Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri fino al 29 gennaio.[//] La Magnum Photos, considerata la più grande agenzia fotografica del mondo, fondata con due sedi, a New York e a Parigi, nel 1947 da quattro grandi ex fotoreporter di guerra, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David “Chim” Seymour e George Rodger, si proponeva di mettere in evidenza il lavoro creativo dei fotografi rispetto l’importanza delle riviste committenti. In più di sessant’anni di attività, oltre a testimoniare gli eventi della storia contemporanea, non ha mancato di dedicare grande attenzione al mondo del cinema e dei suoi protagonisti, realizzando servizi esclusivi sul set dei più importanti film, vendendoli poi a riviste americane, come “Life Magazine” e “Look”, per il lancio giornalistico delle stesse pellicole.. La mostra raccoglie 117 immagini riferite al backstage di 12 cult, girati tra il 1952 e il 1985, entrati nella storia del cinema – “Luci della ribalta”, “Gioventù bruciata”, “Gli spostati”, “Moby Dick”, “Quando la moglie è in vacanza”, “La battaglia di Alamo”, “Il processo”, “Il pianeta delle scimmie”, “Zabriskie Point”, “Morte di un commesso viaggiatore”, “Improvvisamente l’estate scorsa”, “L’importante è amare” -, ciascuno accompagnato dalle rispettive locandine, messe a disposizione da Alessandro Pennasilico. Rievoca, così, l’atmosfera creativa da work in fieri, mentre, del pari, esalta fisicità ed espressività mimica e gestuale di attori e registi: da Marylin Monroe a James Dean, da Romy Schneider a Elizabeth Taylor, da Anthony Perkins a Orson Wells, a John Wayne, a Charles Chaplin, a Buster Keaton; da Billy Wilder a John Huston, a Michelangelo Antonioni. Tutti colti, sia nelle pause della lavorazione sia nei momenti intensi delle riprese, dall’obbiettivo di non meno mitici artisti dello scatto, quali Elliott Erwitt, Burt Glinn, Dennis Stock, Bruce Davidson, e molti altri. La mostra è ottimamente documentata nel catalogo edito da Silvana Editoriale, con l’introduzione di Alberto Barbera, un saggio di Paolo Mereghetti e le schede di Stefano Boni. (Franca Barbuggiani) Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail