Nuoto, bici e corsa: tutti i traguardi dell’ultra ironman Bendinelli nell’incontro di domani. Dallo sport all’Abeo

“Il segreto? Darsi dei traguardi”. Così la pensa il veronese Giampaolo Bendinelli, panettiere di professione e Ultra Ironman per passione, e ne parlerà domani sera per iniziativa di Lions e Bentegodi. La sua determinazione e la volontà di spingersi oltre i propri limiti hanno permesso a questo autentico “uomo d’acciaio” di conquistare un posto sul podio nella Coppa del Mondo di specialità, archiviando negli anni un numero impressionante di imprese incredibili.

Di lui si ricordano soprattutto nel 2015 le quattro prove sulla distanza Penta Ironman, due volte a Leon, sull’altopiano della Sierra Madre Messicana, e due volte a Buchs, nella valle del Reno sulle Alpi svizzere. Poi nel 2019 è stato Deca Ironman in Svizzera. Stiamo parlando di una prova che definire estrema è poco: è composta da 38 chilometri di nuoto, la distanza che separa Peschiera da Malcesine, seguiti da 1800 chilometri da percorrere in sella alla bicicletta, come pedalare dai Portoni della Bra a Istanbul e infine 422 chilometri di corsa (insomma, “solo” fino a Monaco di Baviera). Ah sì: tutto di seguito.

La locandina dell’incontro di domani alla Fondazione Bentegodi. Accanto, Giampaolo Bendinelli con la targa per l’Eccellenza nello Sport ricevuta dal Comune di Sona nel 2016.

Giampaolo Bendinelli ha strutturato nel tempo, e sulla base dell’esperienza acquisita sul campo, un proprio modello di allenamento e di gestione della gara, che gli consente di ottimizzare le risorse personali finalizzandole al raggiungimento dei risultati. La sua capacità di gestire e bilanciare l’equilibrio psicofisico ha attirato anche l’attenzione dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, della Scuola Superiore Sant’Anna e del Dipartimento di Fisiologia Umana dell’Università di Pisa.

Ma soprattutto il messaggio forte è che le difficoltà ambientali, climatiche e fisiche diventano prove superabili quando la tenacia e l’impegno fanno leva sulla resilienza personale. E questo è sempre il miglior insegnamento dello sport come nella vita. Una dinostrazione testimoniata come sempre dal fatto che Bendinelli sceglie di correre affiancando i piccoli pazienti seguiti dall’Abeo, l’Associazione Bambino Emopatico Oncologico di Verona, a confermare l’impegno a sostenere chi combatte quotidianamente.

Di tutto questo si parlerà domani sera, giovedì 20 aprile alle 20.30 alla Fondazione Bentegodi in via Trainotti 5 a Verona, nel corso della conferenza – che si preannuncia appassionante e ricca di stimoli – “La mente come limite”, organizzata come anticipato da Lions Club Verona Arena e Fondazione Bentegodi, che vedrà Giampaolo Bendinelli sul palco come come protagonista. Ingresso libero.

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