Swinger International è il nuovo partner industriale di Chiara Ferragni

Serendipity, la società che gestisce il marchio Chiara Ferragni Collection, ha approvato a maggioranza un nuovo piano industriale che prevede la chiusura della licenza con la Mofra di Pasquale Morgese (con il pagamento di una penale di 4 milioni di euro), il passaggio della licenza a Swinger International, un allargamento della gamma prodotti e la gestione diretta dell’e-commerce. Oltre a un contestuale aumento di capitale a titolo oneroso a 3,5 milioni di euro (dall’attuale pari a poco più di 15mila euro) « al fine di reperire le risorse finanziarie per realizzare il nuovo piano industriale della società».

Swinger International è una delle imprese del comparto moda più note a Verona dove è sorta nei primi anni Settanta dalla visione di Dino Facchini e Lully Dalli Cani. L’iniziale produzione artigianale di jeans assume nel tempo uno stile sempre più “denim fashion” che porta l’azienda a diversificare il prodotto acquisendo nel tempo sempre nuove licenze. Prestigiose le collaborazioni con marchi top come Roccobarocco, Ungaro, Laura Biagiotti, Missoni, Fendi. L’evoluzione di Swinger data 2002 quando Facchini rileva il marchio Byblos che viene gestito dal fratello Manuel Facchini a livello creativo. Nel 2009 entra nel portafoglio licenze l’icona Versace Jeans e quindi Roberto Cavalli Class. Tra i brand anche il marchio Genny.

Oggi Swinger international è controllata dalla holding Novalux di  Mathias Facchini – uno degli eredi di Dino Facchini – alla quale fanno capo il 97% di Swinger, il 70% di Brands industry, manifattura di pelletteria e calzature attiva con produzioni per le label del gruppo, e il 100% del marchio Genny. Questa operazione servirà a consolidare la società verso un processo di internazionalizzazione e la possibile quotazione: il fatturato supera i 100 milioni€.

Tra il 2017 e il 2019 il fatturato di Serendipity è sceso da 1 milione e 685mila euro a poco più di 1 milione, mentre gli utili del 2017 (273mila euro) sono diventati una perdita di oltre 500mila euro nel 2019. Anche il patrimonio netto è sceso dal milione e 192mila euro del 2018 a poco più di 670mila euro nel 2019. Il tutto mentre la notorietà del marchio Chiara Ferragni, valutato vicino ai 40 milioni di euro, era invece in forte ascesa. E, infatti, mentre Serendipity fletteva, le altre due società che fanno capo a Ferragni aumentano fatturato e utili: 6,4 milioni con 450mila euro di profitti per Tbs Crew (marchio The blond salad) e 11,3 milioni di ricavi con 5 milioni di utili netti per Sisterhood (ideazione di campagne pubblicitarie).

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