Verona “città metropolitana”. Davvero servirà a qualcosa?

(di Giorgio Massignan) Nel recente convegno della Confindustria di Verona, è stato auspicato che anche la città scaligera possa essere inserita tra le 15 città metropolitane. Ma cosa significa diventare città metropolitana? È quali eventuali benefici arreca?

Le città metropolitane e le Provincie sono entrambe riconosciute quali enti territoriali di area vasta.

Gli organi della città metropolitana sono: A) Il sindaco metropolitano. B) Il Consiglio Metropolitano. C) La Conferenza Metropolitana.

Alle città metropolitane sono attribuite le funzioni: a) Piano strategico del territorio metropolitano di carattere triennale. b) La pianificazione territoriale generale. c) La strutturazione e l’organizzazione dei sistemi coordinati di interesse generale in ambito metropolitano. d) La mobilità e la viabilità. e) La promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale. f) La promozione e il coordinamento dei sistemi di informatizzazione in ambito metropolitano. 

Verona, così i nuovi organi di governo

Gli organi della Provincia sono: A) Il presidente della provincia eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia. B) Il Consiglio Provinciale. C) L’Assemblea dei Sindaci, composta dai sindaci dei comuni appartenenti alla provincia.

Le funzioni delle provincie riguardano: a) La pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e di tutela dell’ambiente. b) La pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale. c) La programmazione provinciale della rete scolastica. d) La raccolta e l’elaborazione dati tecnico-amministrativa per gli enti locali. e) La gestione dell’edilizia scolastica. f) Il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale.

In realtà, tra le Città Metropolitane e le Provincie, non si notano grandi differenze.

Il sistema di elezione non diretto dei componenti gli organi amministrativi è lo stesso, così come le loro funzioni. Il Consiglio Metropolitano ha le stesse prerogative del Consiglio Provinciale, così come la Conferenza Metropolitana le ha dell’Assemblea dei Sindaci.

La sola differenza risulta sul metodo di scelta di chi presiede e convoca i Consigli e le Assemblee.

Nelle Città Metropolitane è di diritto il sindaco del capoluogo provinciale; mentre nelle Province, il presidente deve essere eletto.

I sostenitori di Verona Città Metropolitana, affermano che l’ente di governo metropolitano non si limita a svolgere funzioni di prevalente coordinamento, ma si interessa dello sviluppo strategico del territorio metropolitano, con poteri più ampi in ambito urbanistico e molto vicini a quelli comunali.

Ma, anche le Provincie si interessano di pianificazione territoriale, coordinandosi con quella dei diversi ambiti comunali e intervenendo nella tutela e valorizzazione dell’ambiente.

La differenza, a mio modesto parere, è solo nei termini, non nella sostanza.

Pertanto, viene spontaneo chiedersi che senso abbia per Verona, sostituire la Provincia con la Città Metropolitana e sostenere a gran voce che tale cambiamento produrrebbe una determinante accelerata al processo di rinnovamento e sviluppo economico e sociale della nostra città.

Non è certamente la sostituzione di un presidente eletto, anche se con un sistema non diretto, con il sindaco del capoluogo, che potrebbe rendere più efficace l’ente.

Convengo che sarebbe necessario intervenire a scala provinciale per massimizzare i vantaggi e ridurre gli sprechi; così come sarebbe positivo destinare i finanziamenti pubblici per proporre e realizzare piani e progetti a scala territoriale più ampia. Ma ritengo che le difficoltà di coordinare i vari comuni della provincia e di realizzare dei piani di pianificazione economica, sociale e territoriale a scala provinciale, non possano essere eliminate con la semplice sostituzione dell’ente Provincia con quello della Città Metropolitana

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