Il nuovo secolo dell’Arena di Verona Opera Festival inizia celebrando il canto lirico. Mazzi: “L’Arena esempio di grande organizzazione”

(da Roma, Matilde Anghinoni) La 101esima stagione Arena di Verona Opera Festival inizia con La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità, inaugurazione straordinaria e banco di prova per un progetto di portata nazionale. Il grande evento del 7 giugno infatti porterà nell’anfiteatro veronese 150 professori d’orchestra insieme a 300 artisti del coro provenienti da tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. “Stiamo costruendo una serata che rimarrà nella storia” ha spiegato il sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi, presente questa mattina a Palazzo Grazioli, a Roma, per la conferenza di presentazione del festival. E dopo il primo evento della stagione, l’inaugurazione ufficiale l’8 giugno con Turandot firmata da Franco Zeffirelli.

“Il 7 giugno saranno presenti centinaia di professionisti e la serata verrà aperta da Riccardo Muti, il cui nome è già garanzia di successo – ha proseguito il sottosegretario -. E quello in Arena sarà il primo evento, parte di un più ampio progetto che mira ad elevare ancora di più il canto lirico, soprattutto ora che è finalmente stato riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Vogliamo rendere l’evento annuale e sarà l’Arena di Verona a tracciare la linea da seguire. L’anno prossimo, ad esempio, vorremmo portarlo a Roma e in occasione del giubileo creare uno spettacolo che unisca sacro e lirica. Ma abbiamo scelto Verona proprio per la straordinaria capacità dell’Arena di organizzare grandi e internazionali eventi”.

Sarà infatti una serata dalla forte connotazione internazionale perché, oltre alla presenza di tutti i rappresentanti dell’Unesco che hanno votato a favore del canto lirico come patrimonio Unesco, ci saranno gli ambasciatori dei paesi che più amano l’opera. Infatti, la serata, non solo sarà in diretta sulla Rai, ad oggi sono infatti più di 40 le televisioni estere che hanno già richiesto di trasmettere l’evento. 

Un cartellone di cinquanta appuntamenti con Arena di Verona Opera Festival

Ma oltre a La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità, la nuova stagione propone un cartellone di cinquanta appuntamenti che, dal 7 giugno al 7 settembre, porteranno a Verona alcuni dei più grandi artisti al mondo. E tra grandi ritorni e prime volte, ad aprire la stagione sarà una spettacolare Turandot firmata da Franco Zeffirelli e in programma l’8 giugno. Ma sono tante le novità di quest’anno, tra queste Anna Natrebko che, per la prima volta, vestirà i panni della Tosca, mentre una nuova firma che debutterà in anfiteatro sarà quella di Alfonso Signorini, nella Bohème.

Non mancheranno ovviamente le quattro opere iconiche del Festival. A partire dall’Aida di Giuseppe Verdi che sarà rappresentata però in due diverse produzioni: quella di “cristallo” firmata da Stefano Poda in occasione del centesimo del Festival (in scena dal 14 giugno al 1 agosto), e l’allestimento rievocativo del 1913 a cura di Gianfranco de Bosio (dal 10 agosto al 5 settembre). E poi tanta attesa anche per Carmen di George Bizet nella messinscena “kolossal”, con regia di Franco Zeffirelli (5 luglio-7 settembre), o ancora il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’allestimento rococò di Hugo de Ana (21 giugno-6 settembre). 

“Per tre mesi, sul palcoscenico dell’Arena di Verona saliranno i più importanti cantanti e direttori, sia artisti affermati e di fama internazionale sia giovani stelle e promesse dell’opera e della musica sinfonica”, ha spiegato la sovrintendente Cecilia Gasdia, che ha presentato l’intero programma sottolineando, in particolare, il sempre più forte interesse da parte dei giovani. E infatti, tra le prime volte, anche quella di tre nuovi giovani direttori: Michele Spotti, George Petrou e Leonardo Sini. Insieme a loro anche i debutti di artisti come Aigul Akhmetshina nei panni di Carmine (5 e 13 luglio), nella stessa produzione anche Pretty Yande nel ruolo di Micaela, o René Barbera nella parte del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia (21 e 27 giugno).

Allo stesso tempo, rinnovano la loro presenza grandi stelle quali Amartuvshin Enkhbat, Lawrence Brownlee, o ancora Francesco Meli, Luca Micheletti, Elena Stikhina o Aleksandra Kurzak. Immancabile anche Roberto Bolle che ritorna con la grande danza in Roberto Bolle and Friends, una delle sei serate evento in programma che avrà una doppia data, il 23 e 24 luglio. Insieme a lui, si susseguiranno sul palcoscenico a cielo aperto la Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Andrea Battistoni, con i complessi areniani e le voci soliste di Erin Morley e Ivan Magrì, entrambi in debutto all’Arena, insieme a Anna Maria Chiuri e Alexander Vinogradov (11 agosto).

Il 21 agosto toccherà invece alla serata di gala Plácido Domingo Noche Española mentre il 1 settembre i sempre attesi Carmina Burana di Orff diretti da Michele Spotti e con i solisti Jessica Pratt, Filippo Mineccia e Youngjun Park. Chiude le serate evento Zorba il Greco di Theodorakis e coreografie originali di Marco Balich, in doppia data (27 e 28 agosto). 

Altra grande novità di quest’anno Viva Vivaldi. The four seasons immersive concert, un concerto immersivo fatto da proiezioni tridimensionali che celebreranno i trecento anni dalla pubblicazione delle Quattro Stagioni. In programma il 28 agosto, il progetto del creative director Marco Balich vedrà la partecipazione dell’Orchestra dell’Arena di Verona e del violinista Giovanni Andrea Zanon.

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