Casa di Giulietta, la palla è nel campo della Sovrintendenza. Che speriamo la giochi

Il TAR ha bocciato la soluzione tampone dei tornelli da mettere all’ingresso della Casa di Giulietta per regolare in qualche modo l’entrata e l’uscita dei visitatori. La situazione rimane in fase di stallo. Quando, cessata l’emergenza Covid, si riaprirà e torneranno turisti, ricominceranno anche gli assembramenti davanti all’ingresso di casa Capuleti in via Cappello. Assembramenti che se prima dovevano essere evitati per garantire ai cittadini la fruibilità della centralissima strada e il normale funzionamento dei negozi, adesso costituiscono anche un pericolo di carattere sanitario.

Quindi il problema non solo non è stato risolto, ma s’è aggravato. Il Comune aveva cercato di metterci una pezza con la trovata dei “tornelli”, ma la razionalizzazione degli accessi e del deflusso dalla Casa di Giulietta va risolta in maniera radicale. Certo il progetto “Mox Corporation”, che sembrava prevalere, non avrebbe risolto nulla. L’entrata sarebbe stata dalla porta dell’ex negozio “Armani”, attaccato al cancello dell’uscita. Afflusso e deflusso dei visitatori sarebbero avvenuti in pochi metri: code e ammassamenti di gente sarebbero rimasti immutati.

Ben diversa sarebbe la situazione se si realizzasse il progetto che vede l’entrata da piazzetta Navona (praticamente da p.zza Viviani) attraverso il Teatro Nuovo: check-in alla biglietteria esistente, breve rappresentazione nel teatro e accesso attraverso il foyer a casa Capuleti; visita e deflusso attraverso il cortile e uscita dal cancello di via Cappello. Di lì poi potrebbero partire per visitare il resto del centro e magari fare shopping.

Ma per realizzare sia l’uno che l’altro dei progetti ci vuole il benestare della Sovrintendenza. Che per ora non lo dà perché rileva in entrambi delle criticità che ci auguriamo tutti vengano risolte prima possibile per ottimizzare il sito dove si trova il mito per il quale Verona è famosa nel mondo.

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