Con il portale Arcover.it online passato e presente di Verona. Due secoli di edifici e territorio da studiare e da “rigenerare”

Se Verona fosse una famiglia, qui troveremmo il suo albero genealogico. Se invece fosse una app di navigazione, potremmo andarci a spasso come l’omino di Google Maps, con in più tutti i riferimenti storici, architettonici e la cronologia dei cambiamenti. Il nuovo portale web ArcoVer.it, consultabile liberamente a questo link, è il risultato affascinante di tre anni di lavoro del Progetto Arcover (Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete), sostenuto da Fondazione Cariverona e guidato da un team di giovani architetti e ingegneri, con il coordinamento dell’Associazione AGILE e la supervisione scientifica del dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) dell’Università di Padova.

Il portale, presentato nella sede di Fondazione Cariverona, raccoglie e documenta in un unico sito web (molto dettagliato ma semplice da usare) la storia di quanto è stato edificato a Verona tra Ottocento e Novecento: un’operazione di valore culturale e di divulgazione per la città e gli studiosi. Lo strumento consente di navigare negli “strati” urbanistici di Verona grazie alla mappatura e alla georeferenziazione sul territorio del patrimonio documentale conservato negli archivi storici pubblici e privati di Verona, insieme alle fonti di enti e istituzioni culturali. Sono oltre 15 mila i documenti indicizzati, catalogati, scansionati, digitalizzati e georeferenziati. Si tratta di carteggi, cartografie e mappe, disegni tecnici e progetti, immagini e quasi 9000 fotografie, oltre a 180 tra libri e riviste, resi accessibili e scaricabili in formato digitale OCR. La costruzione del sito ArcoVer è stata preceduta dalla digitalizzazione della documentazione archivistica, basata su totale di 87 mila documenti.

La presentazione del portale Arcover.it alla Fondazione Cariverona
I punti salienti del centro di Verona così come appaiono sul portale

Alla presentazione, concordi nel riconoscerla come una rilevante operazione culturale, ancor più utile in un momento di trasformazione urbanistica erano presenti i promotori e sostenitori del progetto: Filippo Manfredi, direttore Fondazione Cariverona; il sindaco Federico Sboarina; Michele De Mori, architetto, presidente associazione AGILE e coordinatore del progetto ArcoVer; Angelo Bertolazzi, ingegnere, ricercatore di ICEA e responsabile scientifico del progetto; Chiara Bianchini, direttrice dell’Archivio di Stato di Verona; Vincenzo Tinè, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio: Enzo Agostino Righetti, consigliere Consorzio ZAI; e Michelangelo Savino, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica all’ateneo di Padova.

Manfredi spiega così l’intervento di Fondazione Cariverona: “E’ un’occasione cui non avremmo potuto rinunciare. Il portale ArcoVer ci permette di raccogliere la storia di Verona e degli straordinari tesori architettonici, culturali e sociali che contiene, rendendoli visibili e mettendoli a disposizione di tutti, grazie alle tecnologie più moderne e a un grande lavoro di organizzazione dei contenuti”. Secondo il sindaco Sboarina “Arcover ci mostra da dove veniamo, è un viaggio affascinante attraverso i cambiamenti della città che ci fa comprendere come Verona potrà innovarsi grazie a tutti i progetti che ci permetteranno di rigenerarla”.

De Mori e Bertolazzi definiscono il portale “la prima tappa del Progetto Arcover”, perché ha avuto il merito di attivare la sinergia tra le realtà culturali che hanno messo a disposizione il loro patrimonio per una più immediata consultazione. “I documenti escono dagli archivi e parlano alle persone, a un pubblico di studenti, studiosi, tecnici e amministratori pubblici”. Secondo Savino “il fine della ricerca sul territorio è la sua salvaguardia e la sua gestione: operare in maniera più consapevole ed efficace nel paesaggio naturale e in quello costruito”. “Non ospitiamo fogli ingialliti, ma una preziosa documentazione che rappresenta la memoria della città con cui molti potranno entrare in contatto”, è l’appassionato atto di amore per un tesoro di conoscenze, quello di Chiara Bianchini, direttrice dell’Archivio di Stato di Verona. E il soprintendente Tinè sottolinea di aver “sottoscritto un accordo con l’associazione Agile, promotrice del progetto, per promuovere un ulteriore sviluppo. L’innovazione e le potenzialità sono evidenti, e la documentazione consente numerose ricerche tematiche e approfondimenti”.

Così organizzato, il portale non considera concluso il suo ruolo, ma si candida a diventare un centro di riferimento online di raccolta e documentazione, in grado di integrare e diffondere una rete di archivi pubblici e privati. Un sistema informativo che promuove e valorizza i vari fondi archivistici sui temi legati al territorio, alla cartografia, alle infrastrutture e al patrimonio edilizio, ma che persegue anche la custodia del patrimonio archivistico e di quello costruito. Al progetto hanno aderito numerosi altri archivi locali, oltre agli enti pubblici e alle associazioni professionali. Il portale sarà presentato in un in programma dopodomani, 3 dicembre alle 17, all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, in via Leoncino.

Dal punto di vista dell’accessibilità il portale è pensato per tutti: cittadini, appassionati, studiosi, tecnici, studenti, oltre alle pubbliche amministrazioni perché strumento capace di contribuire alla governance e alla pianificazione dello sviluppo del territorio. Oltre alla consultazione per parola chiave e alla navigazione per sezioni, consente un’innovativa ricerca tramite la mappa: identificato l’edificio oggetto di interesse e definito il periodo, si procede per dettagli fino a reperire la documentazione, comprese le informazioni d’archivio. Sei le sezioni navigabili: sotto Archivi i documenti che descrivono il territorio, provenienti dal Comune, dall’Archivio di Stato e dal Consorzio ZAI; nell’area Cartografie le dodici mappe georeferenziate (a partire dal catasto austriaco, nella parte destra della foto in alto) permettono di sovrapporre e confrontare le immagini del passato con la Verona attuale da Cadidavid a Mizzole. Nella sezione Biblioteca sono scaricabili in pdf OCR 180 pubblicazioni provenienti dalle biblioteche veronesi.

L’indagine sul singolo edificio può essere allargata a temi o zone geografiche: in Percorsi si naviga per grandi temi (la ZAI storica, i piani regolatori del Comune di Verona, i ponti degli anni Trenta) intrecciando i materiali presenti sul sito. Nella sezione Mostre si trovano i materiali degli allestimenti realizzate in tre anni (il Lanificio Tiberghien, il Lungadige San Giorgio tra 1800 e 1900, la manifattura Tabacchi, i Ponti di Verona). Consultabile l’anteprima dei “Quaderni” monografici degli Archivi Veronesi con saggi di approfondimento: per ora Opere pubbliche nell’area di San Giorgio nel Novecento e Cantieri sull’Adige, Trasformazioni urbane a Verona negli anni Trenta, mentre è in via di ultimazione I Ponti di Verona nel Novecento.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail