Dalla Sardegna all’Alto Adige, sette vini da bere per un viaggio nel tempo

(di Carlo Rossi) Sardegna e Sud Tirolo unite dalla complessità dei suoli che, come sappiamo, incidono profondamente nelle caratteristiche dei vini. Sette vini per l’estate, scelti sulla base del loro “patrimonio geologico”.

Partiamo dalla Sardegna. Nell’Eocene medio (intorno ai 50 milioni di anni fa), l’oceano si chiuse a nord generando le Alpi, e circa 20 milioni di anni dopo, nell’Oligocene, il margine europeo che comprendeva la Sardegna e la Corsica collise con l’Africa generando gli Appennini settentrionali. Intorno ai 20 milioni di anni fa (Miocene inferiore) iniziò il distacco e la rotazione del blocco sardo-corso. Impiegherà 2 milioni di anni per raggiungere la posizione attuale. Il Supramonte, dove si trova Orosei, fulcro della nostra degustazione di Cannonau inaspettati,  è un vasto complesso montuoso calcareo-dolomitico formato da altipiani carbonatici e che occupa la parte centro-orientale della  Sardegna .

Passeremo poi ad un trittico del Sud Tirolo, proveniente da Arunda di Josef Reiterer: «I 1200 metri di Altitudine dell’abitato di Meltina erano ideali per l’affinamento dei vini spumanti – si era convinto Reiterer -. Inoltre le naturali oscillazioni di temperatura di questa quota potevano permettere un naturale e tranquilla maturazione dei vini. Sul Monzoccolo al di sopra della Valle dell’Adige, tra Bolzano e Merano, Meltina offre un proprio, piccolo museo. Si tratta di un’esposizione permanente presso il municipio, dedicata alla storia della terra, ai minerali e fossili, che sono stati rinvenuti nei dintorni del paese (1.140 m s.l.m.) e presso la cava di pietra al Giogo di Meltina, a 1.700 metri di quota.11 vetrine ti raccontano della geologia del Monzoccolo, di milioni di storia della Terra e dei processi geologici ad essa legati. Altre tavole illustrative presentano i più bei fossili, minerali e reperti geologici. Un’attrazione sono i resti fossili di alberi e piante risalenti a 260 milioni di anni fa, datati al periodo del permiano più recente. Insomma, questa degustazuione è una sorta di viaggio nel tempo in luoghi dove – invece che le odierne montagne – si estendevano mari, eruttavano vulcani e abitavano animali oggi estinti.

Urulu’ Cannonau 2022 Cantine di Orgosolo. Medaglia d’oro al Grenache du Monde del 2022 con il millesimo 2020. Buon vino non mente. Urulu’ Cannonau di Sardegna DOC ha un colore rosso rubino , profumi intensi di frutti di bosco, con note speziate e accenti balsamici. Al palato risulta caldo, di buona struttura, con tannini morbidi e una piacevole freschezza, che lo rendono molto armonioso. Il finale è sapido e persistente. Vino per primi piatti con sughi corposi, carni arrosto e formaggi di buona stagionatura.

Orgosa 22021 di Beppe Musina che ha rilanciato il Cannonau nella sua zona d’origine, Orgosolo, fermentazione spontanea che arricchisce di profumi intensi un ampio bouquet di bosco. Non viene filtrato.

Neale, Cannonau 2019 Cantine di Orgosolo il vino ha un colore rosso rubino, con tendenza al granato col tempo. I profumi sono nitidi di tabacco e china. Al palato è succoso e dal fruttato croccante. I tannini sono eleganti e il finale teso e saporito.

Cantina di Orgosa riserva 2018. Tziu Ziliu natutale e spontanea la fermentazione. Affinato in botte per 18 mesi dopo un passaggio di 6 mesi in acciaio. Al naso regala bellissimi sentori di bosco maturi, note balsamiche tipiche della macchia mediterranea, come il ginepro, elicriso e mirto con un finale speziato. In bocca è rotondo, pieno e strutturato, ritorna la complessità olfattiva. Finale lungo e persistente.

Arunda strepitosa la cuvee Muggi fra le tre proposte di Josef Reiterer (nella foto qui sopra). Bollicine in quantità sin dall’etichetta. Arunda Sektkellerei si è fatta un nome negli ultimi anni con grandi e sofisticati spumanti. La base sono i migliori vini dell’Alto Adige. Nel caso dell’Extra Brut Metodo Classico DOC Cuvée Muggi, si tratta di un blend dei vitigni Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, quest’ultimo vinificato in bianco. Le viti crescono su terreni porfirici e calcarei. I vini base vengono affinati sia in vasche d’acciaio che in barrique. Lo spumante rimane in bottiglia sui lieviti per oltre 48 mesi. La Cuvée Muggi ispira con il seducente profumo di frutta secca, mela cotta e cioccolato bianco. Frutta e acidità sono perfettamente bilanciate al palato. Si aggiungono aromi di scorza d’arancia, albicocca e pesca bianca. Una bella mineralità nel finale che dà un’idea del terroir. Perfetto sempre.

Riserva 2016 Metodo Classico  di Arunda Giallo paglierino brillante e un perlage persistente con un’aromatica di nocciole tostate, miele, cera d’api e leggermente cremoso, per concludersi un sentore di pane tostato. Arunda Riserva con un perlage compatto e ben integrato, dona al palato un fruttato avvolgente, si scioglie delicatamente con un finale rinfrescante.

Cuvée Marianna, Metodo Classico Un perlage straordinario e vivace l’ Arunda Cuvée Marianna fa riscontro a un bouquet particolare e complesso. In bocca lo spumante mostra subito la sua ambizione di ampiezza e importanza e si fa apprezzare in ogni fase della sua degustazione. Opulento e persistente per la sua freschezza e la sua ricca sapidità l’ Arunda Cuvée Marianna ha il nerbo e il carattere dei grandi vini e spumanti, di territori orgogliosi delle proprie tradizioni, come la Sardegna e l’Alto Adige.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail