Online, il commercio digitale su del 59% dal pre-Covid (e a Verona sta crescendo più delle vendite tradizionali)

Cresce il commercio online a Verona: in base ai dati registrati a fine 2022 il settore ha registrato un balzo del +59% rispetto al periodo pre-Covid. Spicca inoltre che oltre un’impresa su tre è under 35. In provincia sono 501 le imprese che hanno come attività principale il “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”, con un aumento su base annua del 10,1%.

Rispetto al 2019, anno che precede l’emergenza pandemica, lo stock di imprese del settore è appunto aumentato del 59%, in controtendenza rispetto all’andamento del commercio tradizionale, per il quale si registra nel medesimo periodo un calo del 6,8%. Nel 2019 le imprese dedite al commercio via internet erano pari al 34,9 su 1000 del commercio al dettaglio, un dato che è salito al 59,5 su mille nel 2022 contro una media nazionale pari al 46,8. Confrontando i dati del 2022 con quelli del periodo pre-pandemico si evidenzia un aumento di quasi sette punti percentuali del peso delle attività di e-commerce, che nel 2019 era pari al 16,9%.

“Investimenti, competenze e risorse per crescere online”

“Rispetto al 2019 le imprese del settore digitale hanno registrato un aumento del +14,1%, pari a +263 imprese. Un risultato positivo che evidenzia come sia sempre più cruciale la digitalizzazione per la competitività delle imprese”, spiega Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona. “La digitalizzazione delle imprese è un processo complesso e articolato che richiede una serie di investimenti, competenze e risorse. Non tutte le aziende sono in grado di affrontare il processo in modo efficace, e spesso si riscontrano carenze che possono ostacolare il successo della trasformazione digitale”.

Per questo motivo l’ente camerale opera uno dei Punti Impresa Digitale (Pid) presenti in Italia, nati per fornire alle PMI supporto in materia di innovazione 4.0 con attività di formazione, mappatura dei processi e indirizzamento verso attività di mentoring o enti certificati ovvero Digital Innovation Hub e Competence Center. I Pid camerali offrono un servizio gratuito alle imprese per la valutazione (assessment) del livello di digitalizzazione.

A partire dal 2018 il PID della Camera di Commercio di Verona ha registrato sul portale nazionale 2.595 self assessment 4.0 ed è la prima provincia nel Veneto e addirittura la terza in Italia dopo Roma e Milano. In base alle analisi condotte le imprese che si sono sottoposte all’assessment sono risultate per il 42% apprendiste, per il 41% specialiste, per il 10% esperte, per il 4% esordienti e per il 3% “campioni”.

Venendo ai dati complessivi dell’intero comparto del digitale al 31 dicembre 2022, le imprese veronesi che operano nel settore digitale sono 2.131. Le localizzazioni (che comprendono sia le sedi di impresa che le unità locali) sono complessivamente 2.639 (508 le unità locali, di cui il 54,3% si riferisce a imprese con sede legale in provincia), e occupano circa 7700 addetti. Verona è la sedicesima provincia italiana per numero di imprese digitali (con una quota sul totale delle imprese pari al 2,2%, contro una media nazionale del 2,5%), e terza nel Veneto dopo Padova e Vicenza.

Il servizio Studi e ricerca della Camera di commercio ha dedicato l’edizione 2023 del report periodico Economia Veronese proprio al settore digitale, riportando dati e dettagli su imprese, investimenti e competenze. Lo si può leggere e approfondire a questo link.

Il 40,5% delle imprese del settore si occupa di produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (863 imprese), il 31,4% di elaborazione di dati, hosting e portali web (670), il 23,5% ha come attività principale il commercio al dettaglio effettuato via internet (501), mentre il 4,6% si dedica ai servizi di accesso a internet, internet point e altri servizi di trasmissione dati (97).

Nel 2022 il settore ha registrato un aumento dello stock di imprese del +1,9%, pari a +39 unità. Si evidenzia un ridimensionamento del tasso di crescita rispetto a quelli rilevati nei due anni passati (+7,1% nel 2021, +4,6% nel 2020), quando l’emergenza sanitaria ha dato una forte spinta ad alcuni comparti legati al digitale, in primis quello del commercio on-line. La variazione annuale registrata nel 2022 è di poco superiore a quella regionale (+1,6%), ma inferiore al dato nazionale (+2,7%).

L’aumento su base annua è da attribuire principalmente alle imprese che svolgono attività di commercio al dettaglio effettuato via internet (+10,1%, pari +46 imprese) e – in misura minore – alle imprese di produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (+1,4%, +12 unità). In lieve calo il numero di imprese di elaborazione dati, hosting e portali web (-0,7%), mentre presentano un saldo fortemente negativo, con una tendenza che si rileva da qualche anno, le attività di servizi di accesso a internet, Internet Point e altri servizi di trasmissione dati (-12,6%).

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