Mutui prima casa, le banche bloccano le erogazioni: meno 25% sull’esercizio precedente

Mutui prima casa: le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 9.588 milioni di euro nel terzo trimestre 2023. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 si registra una diminuzione delle erogazioni pari a -24,7%, per un controvalore di oltre 3.1 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel report “Banche e istituzioni finanziarie – III trimestre 2023” pubblicato da Banca d’Italia a fine settembre.

“Se a fine 2021 si era registrato il primo segno negativo dopo otto trimestri di rialzo, – dichiara Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA, nella foto qui sotto – il terzo trimestre del 2023 evidenzia invece l’ottavo segno negativo consecutivo a conferma che il mercato del finanziamento alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione ha subito un cambiamento.

Il calo del terzo trimestre 2023 è più contenuto, segno che ci avviamo verso un nuovo trend. Il mercato dei mutui resta a buoni livelli rispetto a quanto avvenuto in precedenza, ragione per cui l’eccezionalità va ricercata nell’andamento dei tassi di interesse; in passato i tassi ai minimi storici hanno incoraggiato il mercato delle erogazioni”.

Mutui prima cosa, corrono solo le surroghe

Analizzando i volumi dei mutui del terzo trimestre 2023 si nota un calo del –29% delle operazioni a supporto di un acquisto immobiliare, segno che la contrazione continua a coinvolgere questa tipologia di finanziamenti.

Continuano a salire in maniera importante le operazioni di sostituzione e surroga che arrivano a quota +165% rispetto allo stesso trimestre del 2022, nel terzo trimestre 2023 rimangono stabili toccando il 7,8% sul totale delle operazioni.

Mutui prima casa, stock a fine anno in calo a 42 miliardi

“Dopo la ripresa della prima metà del 2022 gli ultimi indicatori per l’area Euro mostrano un rallentamento dell’economia. – prosegue Renato Landoni di Kìron Partner – Le stime sul PIL sono state riviste al ribasso, l’inflazione è prevista in calo al 3% nel 2024 e al 2% nel 2025. L’instabilità internazionale, inoltre, si ripercuote sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Ciononostante, l’attuazione del PNRR e i flussi di liquidità dovrebbero consentire investimenti nelle infrastrutture del Paese e nel mondo del lavoro.

Pertanto, alla luce del contesto macroeconomico appena illustrato i tassi dovrebbero aver toccato l’apice della crescita e a meno di ulteriori scossoni legati all’andamento dell’economia, ci aspettiamo stabilità e un leggero ribasso a partire dal secondo semestre 2024. Le politiche di credito degli istituti restano attente, ma concedono interessanti opportunità, soprattutto ai giovani che sono intenzionati ad acquistare la loro abitazione principale.

In generale, prevediamo un calo dei volumi erogati attorno ai 42 mld per la chiusura del 2023, sulla scia di quanto avvenuto durante l’anno. Nel 2024 il mercato è atteso in linea con il primo semestre del 2023 con un’eventuale lieve ripresa a partire dal secondo semestre 2024”.

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