Parco della Lessinia, polemica sulla vigilanza. Il PD: “State licenziando”. Menegazzi: “Potenzieremo invece i controlli”

Botta e risposta sul Parco della Lessinia e sul mantenimento dei posti di guardia parco all’interno della struttura. La consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon con il collega Andrea Zanoni ha rivolto alla giunta regionale veneta una interrogazione urgente in merito alla messa in mobilità dell’unico guardia parco rimasto in organico al Parco della Lessinia, decisa in data 23 gennaio 2023 dal direttivo dell’ente.

“A parte lo scarso rispetto dimostrato nei confronti di un lavoratore e di un lavoro prezioso e qualificato, il direttivo dell’ente parco denota la volontà di smantellare le tutele di cui un Parco naturale necessita” spiega Bigon. “Il guardia parco rappresenta infatti un fondamentale presidio di controllo e sorveglianza. Ma la strada imboccata è antistorica e perdente, come ha già dimostrato la marcia indietro a cui la Regione è stata costretta nel recente passato sull’ipotesi di riduzione dei confini del Parco. L’indirizzo è infatti contrario alla rinnovata sensibilità ambientale che richiede la protezione del patrimonio naturale e la sua valorizzazione secondo attività economiche sostenibili e ambientalmente compatibili. Per parlare chiaro, il rischio è di una nuova, bruciante figuraccia. Chiediamo l’intervento della Regione a sostegno dell’integrità e della tutela del Parco Naturale Regionale della Lessinia, in considerazione anche dei ritardi che il Veneto sta accumulando rispetto agli obiettivi di tutela della biodiversità stabiliti dall’Agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile” conclude la consigliera regionale.

Immediata la risposta del presidente del Parco, Giuliano Menegazzi, nella foto: «L’Ente Parco ha approvato il piano triennale di fabbisogno del personale. Nessuna figura viene eliminata o messa in mobilità dall’organico. La legge istitutiva dell’area protetta prevede che “per l’adempimento dei compiti di vigilanza può essere anche utilizzato, mediante accordi, personale dei Comuni e della Provincia interessati al territorio del Parco, nonché delle strutture tecniche regionali e del Corpo Forestale dello Stato. Può inoltre essere utilizzato, mediante convenzioni apposite, personale indicato da enti o associazioni con fine istituzionale di protezione della natura, avendo i necessari requisiti“. Quindi, come Ente, lavoreremo nella direzione di un potenziamento dei servizi di vigilanza nelle modalità previste dalla legge vigente garantendo anche gli altri servizi essenziali».

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail