Fuochi artificiali a Pescantina dopo le dimissioni del sindaco, in attesa del commissario

Fuochi artificiali in riva all’Adige a Pescantina dopo le dimissioni del sindaco. Anziché mettere la parola fine alla crisi politica nella quale era piombata l’amministrazione a trazione Quarella-Pedrotti, le dimissioni hanno avuto l’effetto contrario. E ora scoppiettano le polemiche. Soprattutto fra i due ex-alleati, sindaco e vice-sindaco, che si rimpallano colpe e responsabilità del fallimento dell’amministrazione senza esclusione di colpi. 

Quarella si è preso le sue responsabilità di primo cittadino dimettendosi. Ma non ci sta a fare da capro espiatorio perché, ha scritto chiaro e tondo nel comunicato con il quale lo comunicava alla cittadinanza, la sua amministrazione è stata sempre condizionata ed egemonizzata da Davide Pedrotti, leghista, tant’è vero che aveva voluto per sé, nella qualità di vice-sindaco, il 70% delle deleghe che avrebbe gestito, secondo l’ex sindaco, a suon di ricatti e personalismi.

Pedrotti invece chiama in sua difesa il livello più alto, l’eurodeputato e segretario provinciale della Lega Paolo Borchia e dice in sostanza: bella riconoscenza! Io l’ho sostenuto fino alla fine e lui ricambia buttandomi addosso le responsabilità!  

E ‘Pescantina Domani’ spara gli ultimi colpi sulla defunta amministrazione sollevando un’ipotesi di illecito urbanistico. Forza Italia, che se n’era stata fuori fin dall’inizio prende atto e sta a guardare, ma intanto è già al lavoro per il dopo Quarella. 

Fratelli d’Italia, da anni critico sull’amministrazione, dice: acqua passata non macina più. «Inutile accapigliarsi. Quel che è stato è stato.- dice Annarita Autuori, responsabile locale del partito della Meloni-. Guardiamo avanti e mettiamo le basi per un programma elettorale sul quale imperniare tutto il centrodestra per le  elezioni del prossimo 9 giugno. Anche per non fare un regalo alla sinistra che nel frattempo sta alla finestra e guarda, come sta facendo ormai da troppi anni, visto il ruolo di opposizione che per alcuni é stato troppo debole».

pescantina

A complicare le cose ci pensa la convocazione del Consiglio comunale da parte della presidente del Consiglio Vittoria Borghetti, che ha pensato di convocare una seduta con ben 11 punti all’ordine del giorno il giorno stesso le dimissioni di Quarella. Come se niente fosse successo. Altra benzina sul fuoco. Per Pescantina, prima si chiude questo capitolo con il commisariamento prefettizio meglio è.

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