Piscine Lido. Abbandono e degrado in quello che era un fiore all’occhiello di Verona

(di Marco Danieli) Lo stato d’abbandono ed il degrado in cui versano da anni  le “Piscine Lido” di via Colonnello Galliano è sotto gli occhi di tutti.

Piscine lido

Uno stato vergognoso che mina la dignità di Verona come città. Nelle piscine distrutte stagni di acqua piovana. I prati che circondavano le vasche sono allo stato brado, pieni di sterpaglie e immondizia, l’edificio che ospitava il bar, gli spogliatoi e i bagni, completamente vandalizzato con scarabocchi su ogni superficie, finestre e mobili spaccati.

La storia delle Piscine Lido

E pensare che quando erano state costruite nel 1932 comprendevano la piscina più grande d’Europa ed erano considerate un’opera di alta ingegneria idraulica: una vasca di cemento, lunga 220 metri, larga 50 e profonda 5  che veniva riempita con l’acqua proveniente dai canali sotterranei del Camuzzoni, alimentato dall’Adige. Ed era perfino navigabile a bordo di una piccola barchetta a remi noleggiatile. Nel 1950 vi vennero disputati i Campionati italiani di Nuoto.

Con il passare degli anni le piscine diventarono 4. Gli ultimi lavori di riqualificazione risalgono al 1996 e 1997. Poi più nulla.

Piscine lido

Nel 2000 le Piscine Lido sono state date in concessione alla Federazione Italiana Nuoto. La parte riservata all Fdi è stata la base d’allenamento della super campionessa mondiale Federica Pellegrini.

La Cooperativa Servizi e Sport (Css) ha gestito le Piscine – parte del Comune- dal 1997 al 2005. Periodo nel quale funzionavano ed erano frequentate. Successivamente vince la gara d’appalto la società Sport Management che le gestisce per 5 anni, periodo nel quale s’è avviato il degrado.

Tra il 2010 e il 2015 torna la gestione Css.

Dal 2015 si occupa della gestione dell’impianto lo Sporting Club, che nel 2018 decide di non aprire per l’inadeguata manutenzione delle vasche, delle aree verdi e del parcheggio da parte del Comune, che però non riceveva il canone d’affitto da tre anni. In realtà le Piscine erano diventate teatro di continue risse causate dagli immigrati che avevano preso a frequentarle.

Nel 2015 l’allora sindaco Flavio Tosi con il suo assessore allo sport Alberto Bozza aveva fatto un grande progetto con la Sporting Consulting per farne un parco acquatico mediante una concessione di 25 anni. Ma l’idea venne bocciata dalla Soprintendenza.

Piscine lido

Durante tutto questo periodo diverse volte la gare d’appalto sono andate deserte per la vetustà degli impianti e la necessità di lavori dispendiosi per mantenerle in efficienza.

Durante l’amministrazione Sboarina furono ipotizzate delle soluzioni con gli assessori Rando e Bassi, ma senza sbocchi concreti.

Si stima che una riqualificazione, per avere un risultato al passo coi tempi, verrebbe a costare attorno ai 5 milioni di euro. Anche perché deve tener conto dell’efficientamento energetico per la manutenzione degli impianti, della fruibilità in tutti i mesi dell’anno, di proporzionare la superficie verde a quella delle piscine, di preveder un parcheggio adeguato all’afflusso previsto. 

Le vasche vanno ridimensionate e pensate, assieme all’area circostante, per un utilizzo ricreativo, completando l’opera con una piscina coperta, con palestre e punti di ristoro di modo che il ‘Lido’ possa restare aperto tutto l’anno ed essere un’attività remunerativa per chi la gestisce.

In questo modo si permetterebbe ai veronesi e alle loro famiglie di passare del tempo all’aria aperta e in sicurezza.

Certo bisogna investire alcuni milioni per la riqualificazione. E’ sicuramente il Comune che deve farsene carico. Ovviamente non da solo. Con i contributi della Regione, del Governo e della Fondazione Cariverona e di chi ha la sensibilità sociale per erogarli. A prescindere dagli schieramenti politici. Per il bene della città.

piscine

Tenendo presente che lo sport, come la cultura, ha una funzione sociale che le istituzioni non possono ignorare né pensare di delegare sempre al privato. E degli amministratori lungimiranti dovrebbero guardare alle risorse destinate alla cultura e allo sport come un investimento più che come una semplice spesa: dei cittadini più colti e più sani sono l’elemento essenziale per qualsiasi progresso sia civile che economico.

Ma tutto questo ancora  non si sta realizzando. Al suo posto, l’abbandono attuale che macchia l’immagine di Verona

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